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Ue riapre i confini: chi può e chi non può entrare in Europa

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Da domani l’Unione europea riaprirà le sue frontiere esterne, ma non tutti potranno entrare. In questi giorni è stata messa a punto una lista di paesi che possono varcare i confini dell’Ue tenendo conto dell’andamento della pandemia. Restano fuori – per il momento – i paesi dove il livello di contagio è ancora alto, come Stati Uniti, India, Russia e Brasile. L’elenco verrà rivisto ed eventualmente aggiornato ogni due settimane, in relazione ai dati sull’andamento del virus.

Dopo quasi tre mesi di chiusura i 27 membri si sono accordati su una lista (non vincolante) di chi può e chi non può fare ingresso in Europa. Rimangono possibili gli spostamenti per comprovate necessità a prescindere dalla nazione di provenienza. Alcuni esempi sono gli operatori sanitari, i lavoratori stagionali del settore agricolo, chi si sposta per ragioni umanitarie e chi necessita di protezione internazionale.

La decisione non è vincolante in quanto l’Unione europea può soltanto proporre, coordinare e consigliare, ma non ha alcun potere sulle decisioni che riguardano i confini di ogni singolo Stato-membro. Ogni Stato potrà di fatto decidere a chi riaprire i propri confini, anche se Bruxelles spera che si mantenga un approccio comune. Tutti gli sforzi di individuare un elenco di paesi che possono accedere risulterebbero – infatti – vani se ogni Stato-membro decidesse per sé e il risultato sarebbe una grande perdita di tempo.

Come riporta Politico, il criterio di selezione è rappresentato dal grado di contagio calcolato per 100 mila abitanti, tenendo conto delle ultime settimane. I paesi che hanno il grado di contagio uguale o inferiore a quello europeo potranno entrare in Europa. I 27 hanno anche tenuto conto del generale andamento della pandemia, della capacità di ogni paese di gestire l’emergenza e dell’affidabilità dei dati.

Secondo le ultime versioni della lista che non è stata ancora ufficializzata tra i paesi a cui è consentito l’ingresso ci sarebbero Serbia, Montenegro, Tunisia, Marocco, Algeria, Rwanda, Georgia, Canada, Uruguay, Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Giappone, e Corea del Sud. La mancanza di trasparenza delle informazioni sulla Cina complica la faccenda. Stando a quanto riportato da Politico, la Cina potrà far parte della lista dei paesi che possono entrare in Europa solo se anche i cittadini europei potranno recarsi liberamente in Cina.

I Paesi del Sud Europa che vivono maggiormente di turismo, come Grecia e Portogallo sarebbero stati a favore di un’apertura più audace. Il turismo internazionale ha infatti inevitabilmente subito una battuta d’arresto. Coldiretti ha stimato che l’assenza dei soli turisti americani in Italia produrrà un buco da 1,8 miliardi. Gli americani sarebbero -infatti – i turisti extracomunitari con più presenze in Italia.

 

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Crediti foto: LaPresse