Rubriche
Rubrica. FLASHLIGHT. No Dancers ? (this summer)
di Old Man Say
Il titolo dell’ articolo è una traccia di Cubicolor, trio olandese, talenti nel produrre musica elettronica, remixata da un famoso d.j. e produttore, Adam Port. Un bel testo, ritmo trascinante, raffinato, malinconico, quasi triste esattamente come l’ atmosfera che si può respirare ora se si pensa al futuro delle discoteche e di tutto il settore dell’ intrattenimento notturno in Italia. Lo abbiamo già ricordato: primi a chiudere a fine febbraio e senza grosse certezze sul presente e su quello che verrà.
Quasi centomila lavoratori letteralmente “appiedati”, molti i giovani (ma non solo) impegnati nel settore facendo il classico “doppio lavoro”, baristi, camerieri, addetti al guardaroba ma anche moltissimi che da questo lavoro traggono la loro unica fonte di reddito: dee-jay, ballerini, animatori…Un fatturato annuale miliardario azzerato da oltre tre mesi per gli oltre duemila clubs italiani e con un presente che lascia poco spazio a mezze vie o soluzioni parziali, a piccoli placebi economici. Questo alle porte dell’ estate momento durante il quale molti locali vivono le loro serate più importanti e redditizie oltre ad essere un importante tassello nel ventaglio dell’ offerta turistica di tutto il Paese.
Un ristorante può tamponare questa emergenza con un servizio delivery, distanziare tavoli, ridurre coperti o modificare un menù. Sono misure che fanno soffrire ma che possono per poco tempo far respirare un’azienda ma una discoteca come può reinventarsi, può e potrà sopravviere?
Da sempre la possiamo considerare un piccolo “porto franco” del divertimento per tutti ed alla portata di tutti. Il club è l’ espressione della socialità pura; ballare, conoscere, incontrare, bere un drink, innamorarsi e flirtare, condividere momenti con amici e tutto questo in locali spesso affollati (in fondo le discoteche vuote mai hanno funzionato ne sono diventate famose). Le abbiamo amate e frequentate proprio perchè caotiche, magari facendo fila all’ ingresso, forse un pò scomode ma la magia era ed è tutta qui.
Le singole Regioni propongono soluzioni, alcune più disponibili ad aperture verso una normalità (ma senza comunque contemplare il ballo come attività permessa) altre più restrittive ma all’unisono comunque tutte prudenti, imponendo capienze ridotte, sanificazioni degli spazi comuni, attenzioni particolari come alle zone dei servizi igienici, termo-scanner all’ ingresso e musica etichettata come genere da “ascolto”. Si verrà accolti da steward con guanti e mascherina, bicchieri monouso, tavoli su prenotazione. In poche parole tutto il senso di leggerezza e magia che dovrebbe regalare una serata in discoteca sparirà.
Tutto di facile attuazione? Assolutamente no. Trasformare un contenitore dove si accoglievano due o tremila clienti in un ristorante lounge-club da un giorno all’altro senza ballo e con una socialità fortemente limitata per trecento o quattrocento persone non è affatto semplice. Spesso il locale non era stato pensato per questo, sarà emotivamente meno divertente e coinvolgente, probabilmente anti economico; limitare la libertà ed il vivere la notte per come da sempre la si è intesa pare un impresa impossibile.
I locali open-air potranno avere vita più facile ne siamo sicuri ma riusciranno a far divertire come prima? Almeno per la stagione estiva, a mio avviso, la spunteranno tutta quella miriade di street-bar, ristoranti con musica anche se vedo improbabile, seguendo le norme imposte, il ritorno almeno per ora delle “cene spettacolo” (e vedo rischioso in questa particolare situazione il “navigare all’italiana” sperando in un’assenza di controlli che sicuramente arriveranno), i ritrovi da aperitivo con d.j., insomma tutto quel sottobosco che da anni fà da contraltare ed a volte concorrenza alla classica discoteca, spesso spuntandola perchè più informale, senza costi d’ingresso e più modaiolo.
Dalla loro parte i titolari di locali, il presidente S.I.L.B. Maurizio Pasca e tutti gli addetti del settore dichiarano (a ragione) che nessuno meglio di loro può essere preparato e qualificato, dovendolo fare continuamente, a controllare ed a far rispettare protocolli all’ interno delle proprie strutture per il bene e la tranquillità della clientela stessa. Certo davanti alle evidenze ed al “già visto” è quantomeno ipocrita assistere a manifestazioni di piazza con centinaia di partecipanti, passaggi trionfali delle Frecce Tricolori e celebrazioni politiche facendo spallucce e poi criminalizzare (e magari multare) trenta clienti davanti a cinque locali.
L’ incertezza regna anche se è indubbio che le discoteche potrebbero rappresentare una soluzione al bisogno di divertimento di chi vuole trascorrere in sicurezza e sotto un controllo responsabile una serata al contrario di tutti quei fenomeni spontanei e privi di attenzioni che potrebbero poi sfociare in party abusivi o fantomatiche feste private se non si arriverà a breve ad andare incontro alle esigenze del settore.
Forse il concetto di discoteca con alle spalle oltre quarant’anni di vita sarà costretto a trovare una nuova strada per arrivare al cuore del pubblico, per essere ancora interessante ed emozionare i milioni di clienti che settimanalmente la frequentano. Speriamo soltanto di non trovare su questa strada tante vittime, locali costretti dalla prolungata inattività, dai mancati incassi e da una marea di spese supplementari a sparire per sempre.
Photo credits: Peter Pan-Riccione. Villa delle Rose-Misano Adriatico.
Musica-Riccione. Pineta -Milano Marittima.
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