Attualità
Cinema. LA FABBRICA DEI SOGNI Italia mon amour…
di Chiara Sani
In questo momento storico così difficile e incerto, l’Italia più che mai ha lasciato un segno nel cuore di chi, nel mondo, l’ha visitata per lavoro o in vacanza.
L’Italian Style che ci contraddistingue da sempre ha colpito ancora una volta, durante il lockdown, quando tutti sono usciti sul balcone cantando, suonando e scherzando per reagire con vitalità alla difficile situazione della pandemia.
Molte star del cinema internazionale si sono commosse ed hanno sorriso allo stesso tempo, dichiarando una volta di più il loro amore per il nostro Paese. Ecco alcune di queste ‘lettere d’amore’ da parte di attori e attrici famose:
JENNIFER LAWRENCE: “Avevo 17 anni quando andai per la prima volta in Italia. Avevo appena vinto un premio alla Mostra del Cinema di Venezia e fu l’esperienza più bella e travolgente che avessi mai fatto. Non solo ogni singola persona era calorosa e ospitale ma, cosa più importante, mi offrivano da mangiare tutto il tempo!”
WES ANDERSON: “Ho pensato di condividere tre dei miei posti preferiti per lavorare, perché in Italia, la cosa che ho amato di più , al di sopra di tutto il resto è scrivere e girare film… Ho scritto sceneggiature a Santa Margherita all’Hotel Imperiale e anche in Val d’Orcia in Toscana, a Castiglioncello del Trinoro e lo stesso a Roma all’Hotel Locarno, con i miei collaboratori italo-americani Roman e Jason. A Cinecittà ho girato un intero film e un cortometraggio. Abbiamo lavorato là con una piccola troupe di vecchi amici… non c’è nessun altro posto dove preferirei andare per prepararmi a lavorare a un nuovo progetto”.
CATE BLANCHETT: “Il tempo che ho trascorso in Italia come viaggiatrice e come attrice è stato centrale nella mia vita. Dal mio girovagare alla mia permanenza dalle suore, fino alle passeggiate per le strade di Roma, Napoli e Venezia con Philip Seymour Hoffman. Ritorno in Italia nei miei sogni, quando non posso essere lì di persona. Italia è vita. E’ celebrazione. E’ moda. E’ cinema. E’ antica e rinascerà di nuovo. Non vedo l’ora di essere a Venezia per la Mostra del Cinema e per altri nuovi inizi”.
JUDE LAW: “Quando, da bambino di un altro Paese, cammini in una piazza italiana la sera, ti senti come se un’intera comunità si mettesse in mostra di fronte a te. I bambini, seducentemente liberi, che si mescolano gli uni agli altri e giocano. Sembra che siano tutti fratelli, sorelle e cugini, vista la facilità con la quale interagiscono. Da bambino, a Londra, venivo continuamente scacciato dai gradini delle chiese e dei monumenti. Invece qui la gente se ne sta sugli scalini consumati della fontana, seduti a fumare come se appartenesse a loro, proprio come facevano i loro antenati. Nonostante non abbia niente di simile a casa, mi sento al sicuro nell’abbraccio di questi luoghi d’incontro. Sei così al centro del cuore della città e così al riparo”.