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“Stop all’emergenza sanitaria”, un gruppo di medici scrive al governo

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Un gruppo di medici ha scritto una lettera di istanza al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro della Salute, al presidente dell’Istituto Superiore della Sanità e, per conoscenza, ai governatori delle Regioni, evidenziando dubbi e perplessità sulla decisione del governo di blindare il Paese intero per settimane per fronteggiare la pandemia da Coronavirus e chiedendo immediate risposte su diversi punti poco chiari.

“Chiediamo il motivo per cui, sulla base di decisioni assunte da “esperti”, si è deciso di blindare il Paese, generando una gravissima crisi sociale ed economica che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare o quantomeno limitare”, scrivono i medici. L’istanza è firmata da Pasquale Mario Bacco, Antonietta Gatti, Mariano Amici, Carmela Rescigno, Fabio Milani, Maria Grazia Dondini. Nella lettera i camici bianchi evidenziano come sia paradossale che “tutt’oggi, nonostante un quadro sanitario nettamente positivo, persista un numero impressionante di obblighi e divieti che non trova alcuna legittimazione scientifica e tantomeno giuridica”. Dall’altra parte, spiegano, permane “una regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti”.

Il gruppo di medici firmatari della istanza sono convinti che “sia necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19  ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri coronavirus stagionali: nonostante l’Oms abbia dichiarato l’emergenza pandemica  l’11 marzo, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di ‘pandemia’”. Occorre dare informazioni corrette, continuano nella missiva i medici “e fornire criteri di comprensione dei dati reali, evitando che i media diffondano notizie allarmanti, a nostro parere assolutamente ingiustificate. La banalizzazione statistica dei decessi è la sintesi di una comunicazione istituzionale che ha impedito, per tutta l’emergenza e ancora oggi, di avere una chiara sintesi della situazione, portando a un circolo vizioso in termini di provvedimenti sanitari e di impatto sociale”.

I medici si chiedono perché continuare con i “bollettini di guerra” giornalieri senza analizzare a fondo i dati. Come dichiara l’Istituto Superiore di Sanità, l’identikit delle vittime continua a essere quello dell’inizio dell’epidemia: l’età media è di 80 anni, in prevalenza sono uomini e con gravi patologie pregresse. “Se nei comunicati quotidiani si dessero solamente “i deceduti per Covid, e solo Covid, quale sarebbe lo scostamento dalla medie ufficiali negli anni precedenti per patologie analoghe?”, osservano.

Nella lettera i medici esprimono forti dubbi anche sulle misure di sicurezza imposte dal governo come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine. ” Chiediamo di rendere conto ai cittadini delle ragioni che hanno condotto all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi ancorchè non malati”, scrivono, aggiungendo, per quanto riguarda le mascherine, che “indossarle per ore fa male: tra i rischi l’ipercapnia e sovrainfezioni da microorganismi”.

Il team di medici attende una risposta rapida all’istanza da parte del governo, in mancanza della quale ha minacciato di procedere con un esposto: “Confidiamo, in spirito di sincera collaborazione, di ricevere una risposta a queste nostre osservazioni,  la qual cosa consentirà di porre fine alle pericolose speculazioni di chi, dinanzi a tanto dilettantismo, solleva  il  dubbio che il Covid-19 venga utilizzato per secondi fini. Nel caso in cui il governo e le altre autorità interpellate non dovessero dare risposta entro i termini prestabiliti dalla legge i medici procederanno con un esposto”.

 

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Crediti foto: Shutterstock