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Rubrica, MEI. MUSICA IN GIALLO di Roberta Giallo. BEATRICE ANTOLINI

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Di Roberta Giallo

LEI VIVE SULLA TERRA MA VIENE DALLA LUNA: Beatrice Antolini, creatura lunare pilota di se stessa

Questo è il secondo appuntamento con la mia prima rubrica per MeiWeb, “Musica in Giallo”, e vi sono grata se mi state leggendo, che sia la prima o la seconda volta.

Anche oggi vi parlo di un’artista donna.

Un’Artista che sa esprimersi molto bene, facendo bene più cose, non una soltanto. Anche lei biondissima. Forse essendo io bruna, sono attratta dal mio opposto/complementare?

No, non credo sia una questione di “tintura”, credo sia una questione di magnetismo, di determinazione e conseguente auto-derminazione, quindi di coscienza: se durante la tua esistenza non prendi in mano la tua vita, puoi allora rinunciare per sempre ad essere te stesso o alla rappresentazione autentica che di te stesso vuoi offrire al mondo, e lasciare che lo faccia qualcun altro; magari interpretando bene i colori e la natura della tua anima, oppure facendo di te_permettetemi di dire_ una specie di albero di Natale goffo e triste, addobbato e tirato a lustro secondo altrettanto tristi mode e tendenze mordi e fuggi… dunque un povero albero di Natale, la cui funzione è stare su, stare su il più possibile, volente e nolente, per tutto il tempo che servirà a chi festeggia.

Ovviamente Beatrice Antolini non è un albero di Natale addobbato a festa, Beatrice Antolini semmai è un sempreverde sarto di se stesso. Lei sa bene come cucirsi addosso un vestito che le calzi a pennello, senza cedere a facili scorciatoie o luminescenti promesse di qualsivoglia “quaquaraquà”…

Ecco, forse ho parlato del Natale un po’ prematuramente, o forse no, del resto vedo già da qualche tempo_ e non sto scherzando_ alcuni negozi esibire addobbi di ogni forma e dimensione.

Ma andiamo oltre.

Dicevo, l’Artista di cui vi racconto oggi è una persona determinata e artefice della sua strada, un’artista con più talenti:  ciò si traduce anche, per esempio, nel suo essere una vera polistrumentista, che fa di queste sue capacità/studi/talenti il bagaglio con cui costruisce da sempre  e su misura i suoi meravigliosi e suggestivi abiti musicali.

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Bea  non è “solo”  una che scrive e canta i suoi pezzi da parecchio tempo(esordio nel 2004), ma è anche una che se li produce. E questo è abbastanza raro per una donna, e in Italia, se ci pensate un po’, ancora di più. Direi che diventa quasi una cosa “strana”, a cui si guarda “quasi” con sospetto… lasciamo stare!

Più in generale e in modo più internazionale potremmo dire che Beatrice Antolini è a tutti gli effetti, e qui prendo spunto da quel che mi appare andando sul suo profilo instagram: una musicproducer & multiintrumental.

Pianoforte, tastiere, synth, batteria, basso… e mi fermo qui, per non perdermi e farvi perdere in un elenco; c’è poco da fare, la sua è una vita tutta dedita alla musica, una musica straniante e senza tempo, una musica che senza dubbio vuole essere_ ed è_ fin dal principio, una rappresentazione autentica e fedele del suo lunare sé.

E badate bene, di lei non parlo per sentito dire o perché mi sono letta in giro qualche articolo/o visto qualche video sul web; ne parlo perché ho avuto il piacere di incontrarla e di approfondire la sua conoscenza. E senza trattenermi, dico con ammirazione che per me è senza dubbio una delle artiste(e degli artisti) più complete e capaci nel panorama italiano. E lo è da molto tempo, non so, se qualcuno non se ne fosse accorto…

Tra l’altro, dato il portale per cui scrivo, non posso non ricordarvi che nel già lontano 2009 vinse anche il Premio PIMI, consegnatole dal MEI.

Interessanti e varie le sue collaborazioni, che tuttavia mi paiono legate da una specie di filo conduttore degli animi, ne riporto solo alcune(quando il curriculum è lungo, ci si concentra solo su certi passaggi…): da Manuel Agnelli ad Andrea Fumagalli(meglio noto come Andy dei Bluvertigo), dai Baustelle ad Emis Killa, da Federico Poggipollini a Angela Baraldi, da Vince Pastano… a Vasco Rossi!

E infatti proprio Vasco l’ha voluta nei suoi ultimi live, a partire dal monumentale Non Stop Live 2018, affidandole tra l’altro un compito tanto importante e straordinario quanto arduo e oneroso: presentare la canzone I’m The Pilot , di cui Beatrice è autrice e producerall’interno dell’Interludio (momento centrale dedicato alla band), durante i suoi mastodontici ed epocali live destinati a rimanere nella storia… live di centinaia di migliaia di persone! A chi non sarebbero tremate un pelino le gambe? Ma la guerriera e pilota Antolini, sapeva come fare… e l’ha fatto, portando a casa onore e gloria, tradotto: riconoscimenti e seguito. Come del resto è giusto e sacrosanto che sia!

Ormai l’avrete capito, il video che scelgo oggi per la mia rubrica è proprio il videoclip di I’m The Pilot, un video essenziale e magnetico, un video senza orpelli, che cattura l’anima lunare e ipnotica di Beatrice: sfuggente ma anche salda e ancorata alla propria missione, onirica e dolcissima ma  anche austera e seria, lei che è così intima e vicina… eppure lontanissima!

Ve l’ho detto fin dal titolo: lei non è di questa terra, lei viene dalla luna, e la sua musica è destinata a restare nel tempo, perché  in un certo senso ne è fuori…  ha origine da luoghi oscuri e poco frequentati, dove è  ancora possibile ascoltare se stessi e la propria anima ispirata.

A martedì prossimo. Dalla Giallo per oggi è tutto.

Scritto, prodotto e arrangiato dalla Antolini, con il prezioso contributo di Vince Pastano al basso e alla chitarra, ecco il video di I’m The Pilot, diretto da Giuseppe Lanno.

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