Interviste
Mei, Rubrica. #NEWMUSICTHURSDAY. Gli eroi di Luna Akire
Di Marta Scaccabarozzi
Luna Akire è una donna poliedrica. Autrice, cantante, esperta di moda e stile. Una vita a metà strada tra l’Italia e l’America e tra il rock e il pop. L’abbiamo incontrata virtualmente per farci raccontare tutto di “Eroi”, il suo nuovo singolo disponibile da oggi in digitale e in streaming.
Ciao Luna, benvenuta sul sito del MEI. Prima domanda di rito: racconta ai nostro lettori chi sei.
Ciao a tutti e grazie per avermi qui con voi. Sono una cantante e songwriter. Sono figlia d’arte e ho sempre vissuto avvolta dalla musica. Dopo anni di concerti avevo accantonato parzialmente la musica per dedicarmi alla mia famiglia e al mio lavoro nel campo della moda. Nella mia vita il richiamo della musica e della creazione è sempre stato forte e sono arrivata ad un punto in cui non ho più potuto resistere e ho iniziato a scrivere anche per altre cantanti, tra cui Vanessa Amorosi. Proprio da quel processo di rinascita mi è venuto naturale credere di più in me come artista e non solo come autrice. Ed eccomi, pronta ad uscire in prima linea.
Oggi esce il tuo nuovo singolo “Eroi”. La tua carriera musicale è già avviata da tempo ma questo rappresenta l’inizio di un percorso solista. Come ti senti in questo giorno così importante?
Sono molto emozionata! Questo momento rappresenta, per quanto sia un inizio, la fine di un processo sempre profondo. Quello di ricercarsi e ricercare la parte migliore che hai in te. Un processo che è piacevole, faticoso, importante, che rende umili, fragili e forti allo stesso tempo. Al pensiero di sapere che da oggi la mia arte diventa un libro aperto per il mondo è estremamente emozionante ma mi sento come al primo appuntamento. Ne ho tutti i sintomi: farfalle nello stomaco, trepidazione, gioia e il sorriso stampato in viso. Ho aspettato e lavorato duramente per questo momento, quindi voglio godermelo tutto.
“Eroi” è nato prima della crisi Covid-19. Nonostante questo la sue tematiche sono incredibilmente attuali, così tanto che non solo hai deciso di pubblicarlo durante la quarantena, ma hai anche pensato di cucirgli addosso un progetto benefico a livello internazionale. Dicci tutto a riguardo.
“Eroi”, originariamente, era nato in in inglese, col titolo “Warriors” ed era stato scritto un anno e mezzo fa con l’intenzione di inserirlo nell’album. In realtà il brano, già nella sua forma originale, era nato per essere usato come qualcosa che potesse risuonare con volontari, diritti umani e cause di beneficienza. Osservando il mondo notavo che esiste una linea sempre sottile in queste situazioni. Chi aiuta e chi sta subendo una situazione. Ma guardando oltre queste divisioni ho notato che in realtà si è tutti eroi, tutti guerrieri. Chi aiuta e chi lotta. Più spesso di quanto possa sembrare, c’è chi passa dal subire una situazione ad essere artefice di una rinascita e di un grosso cambiamento. E il tutto a volte succede a fronte di piccole decisioni. A volte basterebbe decidere fortemente e semplicemente di essere guerrieri. Il brano era nato per loro, per chi decide di rinascere dando, non solo essendo. E’ ispirante vedere come certe persone rimangano sempre ferme con i propri obiettivi nel fare del bene in tutte le occasioni. E ho deciso di veicolari questi pensieri in un brano che potesse relazionarsi a chiunque e che chiunque potesse usare come proprio inno e propria ispirazione. Poi è arrivata l’emergenza del Covid-19, proprio nel momento in cui avevo finito l’album ed ero pronta ad affacciarmi al mondo con la mia musica. Non ho esitato un attimo a capire che avrei dovuto e potuto far qualcosa. Perchè quello di cui avevo scritto era forte e vivo in me ma lo vedevo anche nella gente durante questo periodo difficile. Dal suggerimento del mio amico fotografo Marco Garofalo, che avrebbe dovuto curare le foto del disco, ma che per via delle restrizioni non saremmo riusciti a vederci, è nata l’idea di poter rendere davvero universale questo messaggio cantandolo in altre lingue. Da lì è stato un susseguirsi di idee. La prima è stata di cantare “Warriors” in italiano. Io vivo negli Stati Uniti da anni, ma sono italiana e i miei familiari sono tutti in Italia. Il vedere come il mio paese fosse stato afflitto e lottasse mi ha scosso e il volerlo in italiano è stata proprio una esigenza profonda perché volevo abbattere completamente la barriera della lingua. Volevo che il messaggio fosse chiaro e forte. Nel frattempo è stato naturale contattare Rosa Laricchiuta (Black Rose Maze, Transiberian Orchestra), per cui avevo già scritto diversi brani, per farla curare e cantare la versione in francese. In queste settimane sto anche scrivendo per un progetto metal con diverse voci e Mizuho Lin dei Semblant, che partecipa a questo progetto, è stata la scelta immediata per il portoghese, essendo lei brasiliana. Nel capire chi avrebbe potuto fare la versione spagnola, io e il mio produttore, Alessandro Del Vecchio, non abbiamo esitato a contattare Caterina Nix dei Chaos Magic di cui già conoscevamo i suoni grazie al produttore Nasson, nostro collaboratore. Il tutto poi è finito nelle mani di Natalia Ghiani, Food For Ravens, che ha creato un lyric video intenso ed emozionante, con l’idea di far uscire le diverse versioni a distanza di pochi giorni, una dopo l’altra e di destinare per ogni versione le donazioni alla Croce Rossa locale. La meraviglia di tutto questo turbinio nel creare diverse versioni e riscrivere in altre lingue, ha reso ancora più forte il messaggio che avevo in mente originariamente. Siamo tutti guerrieri, tutti eroi e tutti uniti. Mi ritrovo a condividere il brano con il mondo e farlo cantare da alcune tra le migliori voci del rock e metal moderno, anche grazie alla collaborazione con i miei editori Frontiers e Oyez!. Mi sento realmente grata di poter uscire con il mio primo singolo con questo progetto globale e di avere un’opportunità rara per una artista al proprio debutto discografico.
Nella tua carriera sei stata autrice per altri interpreti. Quali le differenze tra lo scrivere per altri e lo scrivere per te stessa?
La differenza sostanziale è che nel momento in cui scrivi per altri devi necessariamente calarti nel loro mondo, nella loro voce e in quello che suonerebbe bene per loro. Io quando scrivo ho sempre l’intenzione di scrivere storie, di raccontare qualcosa, immagini di storie. Questo mi permette di prendere ispirazione da tutto quello che vedo, sento e provo. Grazie alle mie esperienza nel mondo della moda e di tutto quello che lo circonda ho sempre l’idea di un immagine precisa, di far trascendere i messaggi oltre la forma. Invece quando scrivo per me, il processo è inverso. Mi racconto in musica e racconto di quello che è il mio agire, il mio mondo. Parto sempre da me tentando sempre di portare un messaggio positivo, una valvola di sfogo sulla vita e sulla mia vita.
La tua vita e la tua musica si dividono tra l’Italia e l’America. Cosa di queste due nazioni influenza la tua arte?
In realtà vorrei dirti che mi ispira tutto e in ogni luogo. L’ispirazione per me è universale, è le persone stesse, non i luoghi precisi. Vivendo spesso in viaggio ho imparato ad tenere sempre aperti gli occhi sugli stimoli del mondo, che sia una persona, un aeroporto, un gesto, qualsiasi cosa. Apro gli occhi ,ma in realtà anche quando li tengo chiusi, e mi faccio toccare da tutto e voglio raccontare di tutto. Sicuramente essendo italiana e avendo vissuto la mia infanzia tra concerti e sfilate, ho un forte richiamo all’arte e alll’estetica che sfocia sempre in un impulso creativo.
Torniamo ad “Eroi”. Il brano anticipa il disco “Seasons”. Puoi dirci qualche cosa di questo lavoro?
“Seasons”, come raccontavo prima, nasce proprio da un’esigenza profonda nel voler raccontare cosa portavo dentro di me. E’ stato un processo lungo perchè volevo che fosse un disco sentito e non solo creato. Volevo che ogni persona coinvolta fosse innamorata dei brani e potesse portare se stessa nei brani. Nulla di questo album è stato programmato in anticipo, ci siamo distaccati da tutto e da tutti isolandoci tra Nashville, Milano, la Toscana e la Florida e abbiamo lasciato che fosse l’ispirazione a guidarci genuinamente, senza costrizioni e senza dogmi. Per questo il disco in realtà è molto vario e mette in risalto diversi lati di me, di chi sono e di tutte le mie influenze.
Leggi QUI l’articolo originale sul sito del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.
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EroiCrediti foto: MEI