Attualità
Coronavirus killed the radio star: con il lockdown il totale degli ascoltatori è calato del 17%
A causa del lockdown deciso dal governo per contenere l’emergenza Coronavirus, il totale degli ascoltatori della radio in Italia è calato del 17%. Lo rivela una ricerca diffusa da GfK intitolata “L’ascolto della Radio ai tempi del Covid-19” e commissionata dal TER (Tavolo Editori Radio), che racchiude quasi tutte le emittenti pubbliche e private italiane.
Meno automobile, meno radio
Il dato è largamente dovuto alla riduzione di mobilità delle persone. Gran parte degli utenti solitamente ascoltano la radio in auto nel tragitto casa-lavoro, ma ad oggi solo il 22,6% della popolazione (rispetto al 52,4% del pre lockdown) continua a spostarsi regolarmente. Complessivamente il 67,4% delle persone usa di meno l’auto. Questa situazione ha inevitabilmente influito sull’andamento degli ascolti radiofonici.
In calo sia il giorno medio (-20,2%) che la settimana media (-19,1%). In compenso, l’81,1% degli ascoltatori del pre-lockdown si è mantenuto e si è persino guadagnato un 2,4% di nuovi utenti. Cresce anche il tempo medio di ascolto per utente: +11%.
Nuove tendenze di fruizione: la TV la vince sulla radio
Le nostre nuove abitudini si riflettono nel modo in cui accediamo alla radio e nel tempo che le dedichiamo. “Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device”, spiega Giorgio Licastro, Responsabile Area Media di GfK. “Non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la TV, lo smartphone e il PC. Crescono pure tablet e smart speaker, i quali, pur partendo da basi contenute nel periodo pre-crisi, vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device”.
Notevole, fra i device menzionati da Licastro, la crescita dell’uso del televisore per l’ascolto radiofonico. Si passa infatti dal 19% al 26,4%: un dato che premia il mondo della radiovisione.
Sempre più App addicted, e mattinieri
Fra le tendenze di fruizione registrate dopo il lockdown si rileva una netta avanzata dell’accesso da digitale. Gli ascolti tramite siti web e app, infatti, sono cresciuti del 24% nel giorno medio, con un 61% in più di tempo trascorso su quei canali di diffusione.
Infine si inverte la curva di ascolto giornaliero. Rispetto a prima, ci sono più ascoltatori al mattino (fra le 6 e le 12) e meno al pomeriggio (fra le 12 e le 18).
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Crediti foto: Shutterstock