Musica
Rubrica. FLASHLIGHT. Ibiza lockdown
Di Old Man Say
Ho sempre scritto per divertimento e quando mi è stata fatta la proposta di collaborare con OAPlus parlando di qualcosa a me caro, il club, la nightlife, il mondo dei deejays ho accettato con gioia. L’idea era quella di riportare qualcosa di leggero, interessante e senza un vincolo di linea…
”Parla di quello che ti va e andrà bene” mi era stato detto e fino ad ora l’ho fatto ma non avrei mai pensato di scrivere di getto quello che sto pensando e soprattutto dover commentare quello che sta accadendo, sto vivendo e che tanto mi sta toccando.
Sono passato da Bob Sinclar al recensire una produzione discografica, dal ricordare un artista immenso come Manu Dibango fino allo svelare i segreti e gli aneddoti di un duo come Relight Orchestra, ho presentato il progetto live show di Bobo Vieri e le visioni worldwide del mondo Buddha Bar ma lo scopo di questo spazio sarebbe stato anche un altro e cioè quello di mettere in luce, settimanalmente, tutte le novità e le tendenze da Ibiza, l’ isola nella quale da aprile a novembre vivo da 5 anni, dove lavoro come deejay, ove a volte soffro e che fino ad ora mi ha regalato le soddisfazioni più grandi della mia piccola carriera.
Ibiza, fucina di mode, cosmopolita, intensa, dal sapore ancora vagamente hippie, ultimamente preda di una massificazione e di un divertimento a volte sopra le righe ed eccessivo, con aspetti meno “veri” ma ancora con scorci autentici e soprattutto la vera terra promessa di ogni amante del club in ogni sua sfaccettatura, dalla musica elettronica alla techno, dalla pop-edm fino all’emergente amato/odiato urban-latin.
Un proverbio dice “puoi essere famoso come disc-jockey a Parigi, Londra o Dubai, sarà perfetto e lo sarai soltanto lì, ma se sfonderai ad Ibiza arriverai al mondo”.
Non gli si può dare torto.
Tutte le star dj’s lo sanno: qui hanno la loro “residenza” ed un loro party, il loro buen retiro dal quale partono per le date in tutto il mondo quando non “suonano” nella Isla; tutti gli altri sgomitano per avere una vetrina ed essere inseriti nelle loro line-up e da qui, a scendere, (per modo di dire ovvio) per conquistarsi le cabine nei prestigiosi beach-club come Nassau, Ushuaia e Blue Marlin, per portare il loro sound nei ristoranti di lusso, in primis il Lio club con vista mozzafiato, eleganza e show unico con artisti di fama internazionale ed una sfilata di vip infinita che li ammira, all’Heart con il suo strizzare l’occhio alla magia circense del “Cirque du Soleil”, dal Sa Punta, cucina francese e mediterranea con angoli suggestivi che propongono piatti libanesi ed orientali, al Cipriani il vero ambasciatore della cucina italiana presente nelle locations più esclusive del globo e poi Jul’s, Bambuddha, Tatel…
Dee-jay molto preparati si possono trovare nei chiringuitos come Sa Trinxa e Jockey Club che strizzano da oltre 20 anni un occhio all’Ibiza più autentica, musica sulla spiaggia, ambiente friendly e rilassato, piedi nella sabbia fino al tramonto.
Place to be per tanti sono di sicuro le consolle dei sunset-bar: dagli ineguagliabili come atmosfera Sunset Ashram e Hostal la Torre fino ai pluricelebrati Mambo e Cafè del Mar.
Non si possono non citare gli hotel tematici, dall’iconico Pikes dove un giovane George Michael realizzò il video di “Club Tropicana”, Grace Jones e Julio Iglesias passavano le vacanze e Freddy Mercury organizzava party nella suite che porta il suo nome e che ancora oggi ospita feste su invito, il Santos ed il Dorado che strizza l’occhio al grande rock di ieri e contemporaneo o gli hotel di lusso, dall’Hard Rock Hotel, all’Hotel Pacha, dall’Ushuaia fino all’Ibiza Bay che ospita il celeberrimo ristorante Nobu e dove ogni inizio di stagione fa capolino uno dei suoi proprietari, Robert De Niro.
Di tutto questo circo che vive 24 ore al giorno, dei rumors su nuove feste, del consolidarsi di eventi ormai storici come la Troya dell’amico Baby Marcelo, dall’avanguardista Ants, all’ormai inossidabile “Flower Power” dal sapore hippie anni 60/70 con l’organizzazione del “Made In Italy” di Rossano Lucidi e Alessandro Gaeta, dalle notti style nomad- hippie de Las Dalias o Cova Santa, alle maratone “tutto esaurito” di Solomun, Marco Carola, Carl Cox, David Guetta o Black Coffee (artisti diversissimi fra loro ma dal successo garantito) fino ai dj set di Agoria, Miguel Garji, David Crops o degli italianissimi Tommy Vee, Mauro Ferrucci, Luca Garaboni e Franco Moiraghi tutto rimane in sospeso, congelato.
Le anteprime, i “cambi di scuderia” che nella “isla blanca” vengono vissuti a volte come un’ipotetica fuga di Leo Messi dal Barcellona al Real Madrid; Dixon al Dc 10, Bedouin al Pachà, Jamie Jones all’Amnesia erano le prime news 2020…
Di tutto questo e di tutto quello che sarebbe stato un logico divenire probabilmente nulla ci sarà, lo sfrenato e milionario mondo del divertimento e della notte e’ stato la prima vittima del Covid-19.
Dopo un apparente quasi non curanza degli eventi mondiali, una leggerezza che da sempre contraddistingue l’isola (e chi ci vive) è piombato come un macigno lo spettro di una cruda realtà. Con la cancellazione del Tomorrowland winter a marzo che si svolge sulle alpi francesi, gli stop di “Tomorrowland”, “Coachella”, “Burning Man” di questi giorni e di altri eventi, concerti e festival internazionali Ibiza ha dovuto fare i conti con se stessa e si è svegliata completamente nuda.
L’incertezza è davvero l’unica costante per un’isola che per oltre l’80% vive di turismo e del suo indotto ed a questo punto è pressoché impossibile fare previsioni quando oltre a tutto la massa di turisti arriva quasi esclusivamente per via aerea grazie ad uno degli aeroporti più trafficati nel periodo estivo della Spagna.
Quello che ci è dato sapere, senza tante inutili e fantasiose congetture, è che le principali compagnie alberghiere, se ne avranno la possibilità e per una parte della stagione, (si parla di agosto) cercheranno di proporre una “temporada” light; solo qualche struttura ricettiva pare aprirà fra le tante dei diversi gruppi alberghieri e viste le limitazioni nel settore della vita notturna i club e le discoteche difficilmente avranno, anche nelle migliori delle ipotesi, la possibilità in questa stagione di poter lavorare (ovvio saremmo sempre felici di urlare “ci eravamo sbagliati”).
Ogni gruppo si scontra con realtà differenti, alcune recenti acquisizioni (il gruppo Pachà venduto dal suo fondatore Ricardo Urgell ad un fondo di investimento internazionale o il Trilantic, nel 2017 e che a sua volta a fine 2019 ha ceduto l’Hotel Pachà ad un gruppo di investimento inglese) lasciano il club delle ciliegie davvero spiazzato con una programmazione già in parte completata e diverse news che non potranno vedere una partenza.
Le grandi cattedrali del divertimento, Pachà, Privilege, Lìo, Ushuaia, Hi, Amnesia e Heart hanno sospeso ogni programmazione. Cancellati i pre-party, le prime feste del periodo Pasquale, gli opening e, anche se spesso i dipendenti amministrativi e quelli che coordinano tutti gli aspetti artistici dei Clubs continuano a lavorare, per diversi sono già state avviati gli iter per una disoccupazione di parte dell’organico; le prospettive non sono rosee.
Difficile pensare al momento a delle realtà con 3/5000 presenze all’interno di strutture magari al chiuso anche perché poi il tutto dipenderà dalle restrizioni del trasporto aereo oltre che a quelle che verranno emanate dagli organi statali ed insulari.
Il gruppo Palladium che fa capo alla famiglia Matutes e che comprende i clubs Hi, Privilege, Ushuaia, oltre che ad altre strutture alberghiere e di ristorazione sull’isola fra le quali Ushuaia Tower, Hard Rock Hotel, Bless Hotel non si pronuncia pur analizzando senza sosta la situazione. In questo momento il non avere soltanto discoteche sulle quali puntare come per esempio il Gruppo Pachà (ma sarebbe un sogno almeno vedere il Lìo nel pieno del suo splendore almeno per qualche mese) o Amnesia può far sì che in un’ipotetica apertura, con un ipotesi di “temporada” allargata, qualche hotel o ristorante possa aver la possibilità di operare e, anche se molti addetti ai lavori danno la stagione per persa o come alcune proiezioni lette sui quotidiani dell’isola ipotizzano di raggiungere un 20/25% nei mesi finali dell’estate rispetto al turismo presente sull’isola nel 2019, le speranze sono tutt’altro che morte.
I danni sono immensi, molti party fatturano ogni notte diverse centinaia di migliaia di euro muovendo macchine organizzative davvero importanti; dai tecnici alle ballerine, dagli organizzatori al personale di sala e poi security e naturalmente i dj’s. Centinaia di addetti, ogni sera, sette notti alla settimana da fine maggio a fine settembre o addirittura ottobre fanno si che l’isola continui a meritarsi la medaglia d’oro della nightlife mondiale. Migliaia di persone che da ogni dove ogni anno si trasferiscono sull’isola o che già da anni l’hanno scelta come nuova casa lavorando nei settori più disparati, ma nella quasi totalità dei casi legati al turismo, sono paralizzati: tutto è fermo.
Molti club o promoter di singoli party si trovano anche a dover rinegoziare il cachet, che nel caso dei grandi artisti internazionali spesso viene saldato in parte in anticipo.
Ibiza in altre occasioni è riuscita a reinventarsi ed a rinascere; la natura e l’isola sono da sempre una carta vincente, le atmosfere magiche, i tramonti continuano ad essere indimenticabili… speriamo quindi di uscire prima possibile da questo periodo e che la musica ed i grandi artisti legati ad essa possano fare di nuovo un miracolo.
Old Man Say, dj e music designer, inizia il suo percorso ed evoluzione musicale negli anni ’80. Dopo diverse esperienze in club, beach club e lounge-bar italiani, da cinque anni vive e lavora in Ibiza, dove è dj residente in diverse prestigiose consolle dell’isola oltre ad aver avuto il piacere di portare il suo sound in Egitto, Marocco e Giordania. Propone selezioni musicali di matrice deep, elettronica & downtempo, house e nomad. Le sue collaborazioni settimanali su OAPlus dal titolo “Flashlight” e “Here I am Ibiza” regaleranno news e curiosità dal mondo della musica e tante sfiziose anteprime dalla regina indiscussa della nightlife mondiale, Ibiza.
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