Interviste
Mei, Rubrica. #NEWMUSICTHURSDAY. “Gaia”, il pianeta blu di Francesca De Mori
Di Marta Scaccabarozzi
Oggi incontriamo Francesca De Mori, donna e artista poliedrica, che ha recentemente pubblicato il video “Gaia – il pianeta blu”. Facciamoci raccontare tutta da lei.
1 – Ciao Francesca, ben ritrovata! Ci siamo incontrati a fine 2019 per parlare del tuo disco “Archetipi”. In questi mesi sono successe molte cose: a livello personale, hai recentemente pubblicato il video “Gaia – il pianeta blu” e a livello globale stiamo vivendo un periodo decisamente particolare. Come stai affrontando tutto questo e come è cambiata la tua vita?
Ciao, grazie e ben ritrovati a voi. Mai avremmo immaginato una situazione così difficile, una pandemia mondiale, scatenarsi con questa velocità e violenza sulle nostre vite. Mai avremmo immaginato improvvisamente di ritrovarci a impegnarci per salvaguardare la vita personale e la vita di tutti, a vivere in casa. Mai avremmo immaginato si essere messi così a dura prova. Stiamo realizzando un grande atto di responsabilità e coraggio. Un’autolimitazione che spero porterà i suoi frutti. Spiace che le notizie e le speculazioni senza scrupoli di alcune persone abbiano messo a rischio la vita di tante persone. Questo mi addolora molto. Come molti di noi, la mia vita lavorativa si è fermata. Dopo un’iniziale shock ed avere realizzato quanto stava accadendo, gli artisti e chi fa musica sono una categoria altamente penalizzata, ho iniziato con lezioni on line. Ma non è per me la stessa cosa. Nonostante questo coltivo ogni giorno la positività, rimango in contatto con le persone dal mio profilo fb e cerco di creare qualche momento di leggerezza, di essere presente. Questo sistema di vita stava diventando insopportabile, spiace doversene rendere conto in questo modo. Sono vicina a chi sta perdendo molte persone care.
2 – “Gaia – il pianeta blu” è un canto per Madre Terra. Un messaggio necessario, ora più che mai. Parlaci della canzone.
Il brano è scritto da Daniele Petrosillo, autore e musicista. Ci siamo confrontati su alcuni temi e poi lui ha scritto con la sua ispirazione, come spesso accade da sei anni a questa parte. Suonano nel brano Salvatore Pezzotti al piano e alle tastiere, che ha curato l’arrangiamento, e Walter Calloni, special guest alla batteria. La realtà che tocchiamo è che siamo connessi e in un momento di transizione. Da ogni parte si continuava a sentire che non si poteva proseguire così, ma non c’era ascolto per davvero. La terra non ha bisogno di noi, la natura si riprende il suo spazio. Noi serviamo alla terra e non viceversa, abbiamo capovolto la naturalezza del vivere ma il nostro destino è interdipendenza. Abitudini emotive da trasformare, gestione emotiva di stati d’animo. Gaia, il pianeta Blu è un brano che spero possa farsi manifesto e preghiera per questo momento di passaggio e in cui possiamo riflettere su temi trascurati e scomodi.
3 – La scelta di pubblicarlo proprio in questo periodo è stata valutata oppure è stata frutto del caso? Ascoltando la canzone sembra quasi tu l’abbia scritta apposta…
Arrivano molto tempo fa testo e musica del bassista e contrabbassista Daniele Petrosillo. La sua capacità di visione e sensibilità gli permettono di avere quell’anticipo su tempo e spazio che ruota intorno a comprensioni intrapsichiche e invisibili. Molto di noi si svolge al buio, la nascita stessa. Questo brano esce il 10 ottobre 2019 come prima traccia dell’album “Archetipi”e viene composto due anni prima.
Per pura coincidenza e per scelte fatte mesi fa il brano doveva uscire il primo marzo del 2020. Colta di sorpresa da questa situazione, inizialmente spaesata e spaventata mi sono detta che non era il caso perché sembrava una trovata per “ cavalcare l’onda”. Poi però ho compreso che c’era un senso, quel famoso senso che nessuno sa se esiste davvero, e ho avvertito che potevo essere utile così, prendendomi in spalla urgenza e coraggio, con quello che sono da sempre. Ho chiamato Marta Scaccabarozzi, l’ufficio stampa che mi segue e sostiene e abbiamo iniziato la promozione.
4 – Il video è una vera opera d’arte e non si limita a descrivere la canzone. Ne è quasi un’estensione artistica. Come è nata l’idea?
Ti ringrazio, l’idea nasce proprio dal voler creare un quadro emotivo, sensoriale, artistico, una pennellata di realtà.
Una ricerca che sto portando avanti su questi temi, la sensorialità come tema umano e di unione. Così nella mia vita, così penso la voce, un tantrismo vocale e umano. La collaborazione con Matteo de Cillis, artista creativo che esplora forme d’arte alternative, sperimentali, dalla produzione video, musica, alla decorazione/ restauro mobili, si snoda attraverso questa sensibilità comune. Matteo ha compreso il mio desiderio e impresso le sue emozioni visive alle parole, alla musica. In piena libertà e fiducia.
5 – Il tuo disco “Archetipi” ci è piaciuto molto. Ci domandiamo, quindi, se hai in mente di pubblicare altri singolo e video di canzoni contenute in questo lavoro. Puoi anticiparci qualche cosa?
Vi ringrazio per questa intervista e ringrazio i vostri lettori per il dono del loro tempo.
In questi giorni pubblicherò sul mio canale YouTube e sui social una sorpresa inaspettata realizzata da Mario Camonico, amico fotografo vicentino, che ha realizzato un video del brano di Etta Scollo, “ I tuoi fiori” rivisitato vocalmente e musicalmente e con ospite alla chitarra Martino Vercesi. La caratteristica e il valore aggiunto per me è che sono riportate immagini di fiori raccolti e fotografati con una tecnica particolare durante questa quarantena.
Leggi QUI l’articolo originale sul sito del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.
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Crediti foto: MEI