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Coronavirus. Parla il Virologo Massimo Andreoni: “Non bisogna rinunciare alla palestra, basta fare più attenzione del solito”

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Atleti in palestra Technogym

 

Massimo Andreoni, professore ordinario di malattie infettive della facoltà di Medicina e chirurgia Università degli studi di Roma “Tor Vergata, risponde al quesito che in queste ultime settimane attanaglia gli amanti dell’attività fisica e della palestra: andare o meno in palestra? 

«Se è vero che il virus si trasmette attraverso la saliva, tossendo e starnutendo a una distanza inferiore a un metro e mezzo, un rischio analogo, anzi anche più elevato, lo si potrebbe correre in fila alla posta, o al cinema in attesa di acquistare il biglietto per un film, o alla cassa di un supermercato. È dunque inutile rinunciare a quel momento di relax tra tapis roulant, cyclette, panche per addominali e bilancieri. Basta ricorrere a comportamenti di igiene personale adeguati».

Ma in palestra il contagio è possibile?

«Il sudore, di per sé, non veicola il coronavirus», chiarisce Andreoni, che è anche direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali). C’è però un aspetto da valutare. In palestra può capitare di servirsi di tappetini o bilancieri che, almeno sulla carta, potrebbero essere stati in precedenza utilizzati da una persona contagiata dal coronavirus. «Il contatto diretto – sottolinea lo specialista di malattie infettive – è, almeno potenzialmente, un’altra modalità di trasmissione: le goccioline di saliva trasmesse via aerea potrebbero infatti prima depositarsi su attrezzi, tappettini o quant’altro, quindi venire in contatto con le mani di persone, non infette, che di quegli strumenti fanno uso. Di qui le mani in bocca non sono da escludere. In questo scenario – continua Andreoni – le palestre potrebbero essere delle occasioni più pericolose rispetto agli esempi precedenti». Dall’altro lato, però, va ricordato che «il virus al di fuori delle cellule vive pochissimo: perché scatti eventualmente il contagio, è necessario che la sequenza in due fasi (la saliva si deposita su un oggetto e lo contamina, la persona sana prende l’oggetto e si mette le mani in bocca) avvenga in tempi molto stretti».

Che cosa si può fare allora per evitare di ammalarsi?

«E’ buona norma quando si utilizza un attrezzo o un tappetino o qualsiasi altra cosa condivisa non mettersi le mani in bocca e lavarsi bene le mani con acqua e sapone al termine dell’attività sportiva. Sconsiglierei alle persone di non andare in palestra. Consiglierei invece loro di effettuare questi semplici gesti».

Si può andare in piscina, oppure i rischi che si corrono sono maggiori?

«La piscina è un sistema di diluizione estrema del virus. È possibile che goccioline della saliva di una persona infetta finiscano in acqua, ma è talmente considerevole il volume del liquido che il rischio praticamente non c’è, anzi lo considererei nullo». 

 

 

 

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Crediti Foto: technogym/instagram

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