Attualità
Bonus 600 euro, il nuovo decreto cambia le regole per alcune categorie di lavoratoratori. Ecco quali sono
Il decreto Cura Italia ha visto un cambio delle regole per la sua richiesta, che ha bloccato alcune domande già presentate da autonomi e professionisti negli scorsi giorni. Il nuovo “Decreto liquidità”, dall’8 aprile in Gazzetta Ufficiale, prevede dei nuovi requisiti per ottenere quella somma: i 600 euro adesso spettano, come prevede l’articolo 34 del nuovo decreto, a coloro che sono iscritti “in via esclusiva” alle Casse private e non sono “titolari di trattamento pensionistico”, un passaggio che mancava nella bozza di decreto circolata nei giorni scorsi e nel Dl 28 marzo che sanciva le regole di erogazione.
I nuovi requisiti non potranno essere verificati se non attraverso la collaborazione dell’Inps o tramite un’ autocertificazione del professionista. In ogni caso le domande dovranno essere ripresentate e i professionisti non riceveranno i soldi a partire dal 10 aprile, come era previsto dal precedente decreto di Palazzo Chigi del 28 marzo e che ha visto già 2 milioni di italiani con il contributo versato nei propri conti correnti, che, vogliamo ricordarlo,
non concorre alla formazione del reddito e non è coperta da contribuzione figurativa.
Sono più di 400000 i Professionisti a cui verrà sospesa la richiesta e che dovranno rifare tutta la procedura, tra cui quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti, che andranno depennate. Da questa categoria chi non è riuscita a bloccare del tutto gli accrediti in tempo è l’Inpgi2 (giornalisti) per cui qualche bonifico è partito. Anche Enpacl (consulenti del lavoro) ha cominciato ad erogare i bonus (le domande ricevute al 3 aprile erano 8.200) ma non si sa se tutti o solo una parte.
Esclusi dal rinvio delle domande gli ingegneri e gli architetti iscritti ad Inarcassa, l’ente infatti per Statuto (articolo 7) preclude l’iscrizione a chi è già iscritto ad altra forma di previdenza.
Se un avvocato libero professionista ha una docenza, o fa attività da giornalista pubblicista con posizioni previdenziali sia nella Cassa privata, sia nell’Inps, non può ricevere i 600 euro, perché non ha l’iscrizione esclusiva a un Ente, pur se rientra nei requisiti di reddito (sotto i 35mila euro) del decreto Cura Italia.
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Crediti Foto: inps_social/instagram