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Estate: ecco come cambieremo le nostre abitudini al mare

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Balneari al mare

 

Oramai la primavera sembra relegata alla quarantena e perciò sono lontani i tempi delle scampagnate e delle passeggiate tra le colline a raccogliere fiori al tepore dei primi caldi. Le misure restrittive a causa del coronavirus hanno prolungato, oltremodo, la chiusura in casa e le recenti previsioni ci indicano come fine Maggio/primi di Giugno, la fine totale del lockdown (o almeno, si spera).

Si passerà, quindi, da una temperatura mite e temperata trascorsa sui balconi di casa, ai grandi caldi estivi con la necessità di dare sfogo al mare a causa di tutte le ore trascorse tra quattro mura. Come è ben noto, però, anche il lockdown dovesse dare il “via libera” tra poco più di un mese, non saranno poche le cautele che, per forza di cose, continueremo a tenere presenti.

Anche per ciò che riguarda le vacanze estive, sono stati adottati degli accorgimenti per non cadere in una seconda ondata di contagio e godere di una sana boccata d’aria in riva al mare, senza privarsi della stagione più amata.

Ma andiamo a vedere nello specifico come cambieranno le nostre abitudini e come gli stabilimenti si stanno preparando ad “accogliere” nel modo più sicuro i propri clienti.

Tre, saranno i metri di distanza da tenere tra un ombrellone e l’altro, con barriere di plexiglass a dividerli. Non solo: gli accessi saranno scaglionati e verrà effettuata un’igienizzazione tecnologica dei locali comuni. Ci saranno, anche, una serie di prescrizioni per ciò che concerne l’igiene: dall’accesso scaglionato alla spiaggia, all’installazione di dispensare d’igienizzante nei bagni, al bar, negli ex spazi comuni, alle docce. Senza dimenticare la necessità delle mascherine per stare all’aria aperta, la possibilità di scaglionare gli accessi in base alla fascia d’eta e la prenotazione obbligatoria prima dell’accesso agli stabilimenti balneari.

Il sottosegretario al Mibact, Lorenza Bonaccorsi, ha dichiarato: “Andremo al mare questa estate. Stiamo lavoriamo per far sì che possa essere così. Ci stiamo lavorando dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento».
Inoltre ha spiegato che sono allo studio misure per consentire lo sviluppo di un «turismo di prossimità» che favorisca i borghi rispetto alle aree più affollate. Il sottosegretario ha parlato anche di una «fase tre», sulla quale «cominciamo però da subito a lavorare», per il «riposizionamento strategico dal punto di vista del marketing e della comunicazione del nostro paese, che è sempre ai primi posti per il binomio gastronomia e cultura».

 

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Crediti Foto: screenstories ilmessaggeroit/instagram

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