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Coronavirus, Conte: “Lockdown fino a dopo Pasqua”. Possibile riapertura dopo il 4 maggio

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Il presidente del Consiglio ha annunciato che “la riduzione dei blocchi sarà graduale”. La decisione verrà affidata ai prefetti, che decideranno a livello locale le aziende autorizzate a ripartire.

Il premier licenzierà nelle prossime ore un nuovo decreto per prorogare il lockdown fino a dopo Pasqua. Da quanto risulta, fino a sabato 18 aprile. Di fatto da lunedì 20 al 30 aprile, tolto il weekend del 25, restano solo 8 giorni lavorativi. Dopo, c’è un lungo ponte di tre giorni, che parte dal 1 maggio, e di fronte al quale è improbabile che il governo si prenda la responsabilità di lasciare in massa gli italiani in libera uscita dopo quasi due mesi barricati in casa. Ed ecco come si arriva al 4 maggio. Dal governo però non escludono di autorizzare prima (sempre nella seconda metà di aprile) possibili mirate aperture sul fronte industriale. La novità sarà che la decisione verrà affidata localmente ai prefetti, che valuteranno il rispetto dei protocolli di sicurezza e degli accordi sindacali per garantire il distanziamento sociale e la salvaguardia della filiera delle singole aziende.

Le previsioni degli esperti

Dopo la proroga, per la maggioranza degli scienziati nulla potrà cambiare per tutto il mese, viste anche le previsioni dell’EIFEF (Einaudi Institute for Economics and Finance) che danno per la seconda o terza settimana di maggio la fine dei contagi. Anche se c’è chi ipotizza la riapertura dei negozi gestiti solo dal titolare o dei ristoranti con la regola del distanziamento. Ipotesi che non vedono d’accordo né la maggioranza di loro e nemmeno il titolare della salute Speranza, fautore anche lui della linea del rigore.

Scartate in partenza le ipotesi di un rientro graduato per fasce di età o riservato alle sole donne perché meno esposte degli uomini al virus. Opzioni ritenute “prive di fondamento scientifico” dagli epidemiologi. Al lavoro potrebbero rientrare invece coloro che, sottoposti a test sierologici, risultassero aver già contratto il virus e perciò immunizzati per qualche mese almeno dal rischio di reinfettarsi. “Potremo così ottenere informazioni sull’immunità di gregge e utilizzarle per far ripartire il Paese”, ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Ma premesso che i test attualmente disponibili non sono ancora affidabili, la verifica verrà fatta a campione. Quindi non sarà su qualche centinaia di migliaia di immunizzati che si potrà pensare di riaccendere l’economia italiana. Per accelerare i tempi della ripresa a breve, infine, dovrebbe partire anche la App che, agganciandosi ai Gps dei nostri cellulari consentirà di rintracciare e isolare chi ha avuto contatti con i positivi accertati: un modo digitale per interrompere la catena dei contagi.