La vera storia dietro “Rincontrarsi un giorno a Milano” – La Scapigliatura feat. Arisa

Dopo una conoscenza di 10 anni  hanno deciso di creare una canzone insieme. Arisa ha fatto un featuring “Rincontrarsi un giorno a Milano” con il duo cremonese La Scapigliatura con un videoclip che cerca di emulare Nanni Moretti

La Scapigliatura è composta da  Niccolò e Jacopo Bodini, due cremonesi  che vivono rispettivamente a Milano e Lione.  Sta per uscire tra qualche settimana il loro secondo album COOLTURALE, di cui conosciamo il primo singolo Ios Mykonos e la Rincontrarsi un giorno a Milano feat Arisa. Quest’ultima, è una traccia audio che parla di due ragazzi che sono stati insieme a vent’anni durante il periodo universitario, fra gli spinelli, i cd dei Baustelle, le luci di San Siro e l’università di Milano.

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Rincontrarsi a Milano La Scapigliatura feat. Arisa

“Mi sento come Jannacci quando Mina cantava le sue canzoni, Mina aveva delle gran palle a cantare certi brani” ha raccontato Niccolò durante un’intervista con Rock.it , paragonando sè stesso a Jannacci e Arisa a Mina. Arisa, dal canto suo ha risposto: “Sono sempre stati molto generosi con me; sono due ragazzi che incarnano il prototipo di persona che vorresti accanto, scelgono la musica come mestiere anche se sono uno un filosofo, l’altro praticamente un avvocato. Ci mettono molta passione in quello che fanno”.

Ecco il video di rincontrarsi a Milano:

La Scapigliatura e Arisa omaggiano Nanni Moretti

Il videoclip di Rincontrarsi un giorno a Milano è un omaggio a Nanni Moretti, amato sia dal duo che da Arisa: “Non siamo riusciti a citarlo nel pezzo quindi abbiamo usato la sua estetica nel videoclip. Lo storytelling della canzone è evidente, ci sembrava bello interpretare una serie di scene che vanno da Ecce Bombo, Caro Diario, Palombella Rossa passando per ‘le parole sono importanti'”. 

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Coolturale il nuovo album de La Scapigliatura

La Scapigliatura ha raccontato che la realizzazione di Coolturale ha impiegato più tempo del previsto, a causa di faccende private che riguardano Niccolò e Jacopo. Hanno spiegato che per fare il primo disco “basta avere il materiale e qualcuno che te lo produce, con il secondo va trovata un’idea non solo musicale ma anche testuale”. Del resto Caparezza ha dedicato un intero brano al secondo album che è per antonomasia ” il più difficile nella carriera di un’artista”. Jacopo e Niccolò hanno spiegato che nel creare il secondo album l’unico compromesso necessario è stato il loro “gusto personale”. La Scapigliatura ha precisato che non costruiscono mai “nulla a tavolino”,e che ” tante cose in questo disco sono proprio fatte a quattro mani. Fino a che non siamo contenti entrambi del risultato finale non chiudiamo il pezzo. Di idee abbozzate ce ne sono a centinaia poi però diamo alla luce quello che ci convince a pieno”. Riguardo la nascita del disco, i cremonesi hanno dichiarato che l’album sarebbe “nato dai live in pratica, dall’esperienza che ci siamo fatti suonando in posti piccolissimi in giro per l’Italia, abbiamo fatto 120 date in due anni nei posti più improbabili con una composizione sul palco davvero minimal. E’ un album nato come se fossimo in sala prove, e li abbiamo registrati praticamente in presa diretta. C’è sempre il cantautorato della tradizione che amiamo che si mischia con un sound che proviene da ascolti molti diversi tra loro, c’è tanta elettronica, per esempio The XX sono stati un’influenza determinante per questo disco”. 

Perché la Scapigliatura ha chiamato l’album Coolturale

l’idea secondo il duo, è criticare “una cultura che riconosce valido solo ciò che è ‘cool’ in quel preciso momento. Ci sono tante cose in giro molto più studiate, interessanti musicalmente che magari non vengono neanche prese in considerazione per questa logica attuale, è un susseguirsi di tendenze che svaniscono poi rapidamente. E poi far tornare la cultura come qualcosa di “cool” è importante: la cultura è un privilegio e va assolutamente condivisa non va fatta diventare una cosa di nicchia”.

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Crediti foto: Profilo Facebook La Scapigliatura