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“Pugili fragili” è la conferma di uno straordinario Piero Pelù

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Piero Pelù Pugili Fragili

Dopo ben dodici anni dall’ultimo disco di inediti da solista, Piero Pelù torna sul mercato discografico italiano col suo ultimo lavoro dal titolo “Pugili fragili”, ennesima riconferma del talento del rocker che, dopo quarant’anni, mantiene intatto il suo smalto.  

Non ha certo bisogno di presentazioni, Piero Pelù. Co-fondatore del gruppo italiano wave rock per eccellenza, i Litfiba, che festeggia quest’anno i quarant’anni dalla sua fondazione, il fiorentino ed eclettico cantautore festeggia anche lui le quattro decadi di attività musicale piazzandosi quinto all’interno della settantesima edizione del Festival di Sanremo, condotto da Amadeus, con l’ascoltatissima “Gigante”, tratta dal disco di inediti “Pugili Fragili” (TEG, Sony BMG), il primo dal 2008, prodotto da Luca Chiaravalli. Contraddittorio, ribelle, poetico, innovativo, sui generis, amante della cultura e della musica gitana, ha di certo rivoluzionato e riscritto a suo modo i connotati di un certo tipo di linguaggio del rock, a cui ha saputo abbinare una gestualità ed una comunicazione corporea peculiari, che l’hanno reso fin dagli esordi unico ed anti convenzionale. Le vocali sgranate, la mimica, la capacità di adattare l’italiano a quel melting pot sonoro che va dal punk londinese all’oriente, passando per il mondo rom, l’ironia beffarda di Jannacci, per approdare quindi al glam rock di Iggy Pop, li ritroviamo nelle dieci tracce di “Pugili fragili”, dove la teatralità del nostro incontra anche l’elettronica.

Dal suo omaggio a Little Tony con una versione punkeggiante della celebre “Cuore matto”, passando per la sua amata Toscana con “Fossi Foco”, ispirata al celebre sonetto di Cecco Angiolieri e cantata con Appino, per arrivare quindi ad uno speech di Greta Thunberg all’interno del brano “Picnic all’inferno” – è conclamato da sempre l’impegno del rocker a favore dei diritti civili e della causa ambientalista – in questo suo sesto lavoro in studio Pelù dà ancora una volta conferma della sua credibilità e della sua vis artistica, che se ne frega delle mode del momento per portare avanti, con convinzione ed attendibilità, un pop-rock energico e vigoroso, tanto nelle ballad (“Pugili fragili”, lo splendido inno all’indipendenza “Nata libera”), quanto nei brani vecchio stile (“Canicola”), congeniale alla declinazione squisitamente personale di Pelù, che ha il merito di non assomigliare a nessuno e al contempo di non assomigliarsi mai.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: AMMALIANTE 

TRACKLIST:

  1. Picnic all’inferno
  2. Gigante
  3. Ferro caldo
  4. Pugili fragili
  5. Luna nuda
  6. Cuore matto
  7. Nata libera
  8. Fossi foco
  9. Stereo santo
  10. Canicola

ALBUM: PUGILI FRAGILI

ARTISTA: PIERO PELÙ

ANNO: 2020

ETICHETTA: TEG/Sony BMG

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