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TV, Sanremo 2020. Riki: l’attacco alla giuria demoscopica e l’insulto omofobo a Davide Misiano

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Davide Misiano: offese da Riki dopo sanremo

Riki contro tutti: le parole contro la giuria demoscopica del Festival di Sanremo e Davide Misiano

Non è certo andato come sperava il Festival di Sanremo per Riki. L’ex concorrente di Amici di Maria De Filippi, dopo il successo in America Latina, sperava di poter conquistare anche la platea sanremese e un pubblico più adulto. Purtroppo per lui, così non è stato e con la sua canzone Lo sappiamo entrambi ha ottenuto l’ultima posizione nella classifica finale della kermesse nazionale.

Sempre tra gli ultimi durante i vari appuntamenti di Sanremo 2020, il giovane cantante se l’è presa con la giuria demoscopica, utilizzando parole a dir poco feroci e maleducate. Prima della serata conclusiva, nel corso di una video-intervista, è andato all’attacco, dichiarando: «Chi ca**o sono questi della Demoscopica? Sono trecento, non so ancora chi ca**o sono e nessuno poi neanche può controllarli perché possono fare il ca**o che vogliono!»

Ricordiamo che la giuria demoscopica è costituita da un gruppo di 300 persone scelte dall’organizzazione del Festival su un campione di abituali fruitori di musica di differente età, genere musicale di preferenza e provenienza geografica. Ogni giurato ha potuto esprimere fino a dodici voti per la sezione “Campioni” nella prima e nella seconda serata e fino a ventiquattro nella finalissima; con un peso sul risultato finale pari al 33%.

Sanremo 2020, l’insulto omofobo di Riki al prof. di latino di All Together Now: «Brutto e checca»

Ma la delusione e la “rabbia” di Riki non si sono fermate qui. Riccardo Marcuzzo (questo il suo nome all’anagrafe) nelle ultime ore si è scagliato anche contro Davide Misiano, il simpatico professore di latino di All Together Now. Il protagonista del muro del game show musicale di Canale 5, infatti, è stato insultato per aver esaminato e criticato il testo di Lo sappiamo entrambi, catalogandolo tra i “peggiori” della settantesima edizione del Festival della Canzone Italiana.

La recensione, pubblicata nella rubrica Testo & ConTESTO di All Music italia, non è proprio piaciuta al ragazzo che, riversandosi sul profilo Instagram di Misiano, ha scritto: «Hai preso una frase meravigliosa che se fosse stata scritta da un personaggio più brutto e quotato dalla stampa sarebbe considerato un poeta. Il soggetto c’è, la sintassi è giusta. Se c’è una cosa che conosco è la grammatica italiana».

Fin qui, tutto ok. Il teen idol italiano difende, legittimamente, il suo brano e il suo lavoro, ma per farlo aggiunge altre parole, che possiamo definire tranquillamente di natura omofoba: «Sai cosa? Sono bello e intelligente. Andate in crisi voi brutti e ‘intellettuali’. Tu sei pure checca e le checche per definizione sono frustrati. Si vede dal tuo sguardo in quella foto».

Offese gratuite nei confronti di una persona che cura uno spazio con l’obiettivo di essere ironico e un po’ irriverente, facendo satira leggera. A Riki, dopo il fattaccio, è stato chiesto pubblicamente di fare ammenda e porgere le sue scuse, ma lui ha preferito cancellare il post che vi riportiamo qui sotto attraverso uno screenshot.

Riki: insulto omofobo dopo sanremo verso Davide Misiano

Davide Misiano: la risposta a Riki dopo le offese e l’insulto omofobo su Instagram

Dopo avergli risposto su Instagram, il prof Misiano ha poi deciso di replicare ufficialmente tramite il sito. La sua risposta è da standing ovation. Prima corregge a livello di sintassi proprio il suo commento, in seguito dichiara: “Mi sento di replicare anche al ‘c….a frustrata’ che ha naturalmente generato il dissenso di tanta gente che è atterrata casualmente sulla mia pagina. Io non mi sento offeso dalla parola in sé, né dal fatto che sia stata riferita alla mia persona. Però colgo l’occasione, alla mia veneranda età, di consegnare un modesto insegnamento al giovane Riki”.

Poi aggiunge: “Quattro mesi fa, in un post carico di like, scrivevi: ‘Froc*o non è un insulto, specialmente nel 2019’. Noto con piacere che non ti è estranea la riflessione sul peso sociale delle parole. Ma compi un errore di valutazione: “Froc*o” è un insulto! Lo è oggi e lo era quando è stato introdotto nel vocabolario. In un mondo giusto, il referente che il termine richiama non è una cosa negativa, è solo una condizione dell’essere. Ma nel nostro mondo, ‘froc*o’ e ‘chec*a’ sono parole appositamente create come armi, altrimenti non sarebbero mai esistite. Le parole nascono per riempire i vuoti della lingua: quando si è deciso di “impoverire” il nostro vocabolario con questi termini, l’unico vuoto della lingua che si è inteso riempire è stato quello dell’offesa”.

E ancora: “Ciò che hai sottovalutato è che, quando oggi hai deciso di usare uno di questi termini, non hai ferito me, che sono sufficientemente schermato dalla vita e dalla cultura, ma tutti coloro che si sono riconosciuti nello status che tu hai squalificato.L’ignoranza e la sottocultura offendono più o quanto il pregiudizio. In un momento storico come questo in cui la parola è divenuta arma potente, anche nelle infinite manipolazioni che subisce, è necessario avere tanta cautela, soprattutto sui social“.

Sul riferimento al suo aspetto fisico, inoltre commenta: “Non meno grave il riferimento alla bellezza, che è oggi uno degli argomenti vigliacchi del bullismo più basso. Che io sia un cesso non è probabilmente molto distante dal reale, ma che tu sia così bello (dato indiscutibile) non è qualcosa di cui hai merito”.

C’è altro da aggiungere? Riki si è classificato ultimo al Festival di Sanremo, ma è riuscito a diventare un campione di maleducazione e cattivo esempio per i più giovani. Chapeau.

https://www.instagram.com/p/B8Yw412q3xi/

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