Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Amedeo Minghi batte Bungaro e vince ancora. 1950 agli ottavi di finale
Scopriamo chi vince la tredicesima sfida dei sedicesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Amedeo Minghi e Bungaro
Vorrei cantarti fra cent’anni, il contest sanremese di OA Plus per decretare la “canzone regina” del Festival di Sanremo continua e si fa sempre più coinvolgente. Dopo la prima fase di eliminazioni dei trentaduesimi, siamo giunti ai sedicesimi di finale in cui continueranno a sfidarsi tutti i brani ancora in gara.
Per la tredicesima sfida dei sedicesimi, dopo la gara tra Mietta e Rettore, tornano sul nostro palco virtuale con le loro canzoni sanremesi due cantautori: Bungaro e Amadeo Minghi.
SFIDANTE | BUNGARO
Nella sfida precedente ha battuto il collega Michele Zarrillo. Adesso Bungaro, grande artigiano della canzone italiana, dovrà fronteggiare un cantautore storico come Amedeo Minghi.
Bungaro, all’anagrafe Antonio Calò, nasce artisticamente proprio sul palco del Teatro Ariston dove debutta nel 1988 con un brano intitolato Sarà forte. A Sanremo farà ritorno qualche anno più tardi, nel 1991, cantando E noi qui insieme a Marco Conidi e Rosario Di Bella.
Negli anni seguenti Bungaro si consacrerà come autore, firmando Senza Confini per Eramo & Passavanti e Lividi e fiori per la bravissima Patrizia Laquidara, entrambi vincitori del Premio della Critica; rispettivamente nel 1998 e nel 2003 tra le Nuove Proposte.
Al Festival ci tornerà in prima persona nel 2004, quando presenta la raffinata e poetica Guardastelle. La canzone giunse ad un passo dall’ambito podio, classificandosi in quinta posizione, superata da brani qualitativamente inferiori come Guardami negli occhi (Prego) di Paolo Meneguzzi.
A vincere sarà alla fine L’uomo volante di Marco Masini, ma per molti Guardastelle è considerata come la vincitrice morale di quell’edizione.
A distanza di tempo dalla sua partecipazione in gara (poi ci è tornato in coppia con Pacifico e Ornella Vanoni), Bungaro ha svelato che la sua suggestiva canzone è stata ispirata da Lucio Dalla. Ecco cosa ha dichiarato: “Guardastelle nasce per lui, l’ho pensata e scritta per lui! Mi chiamò dicendomi che era una canzone straordinaria”.
SFIDATO | AMEDEO MINGHI
Dopo aver vinto su Roberto Vecchioni con 1950, Minghi torna col brano in gara al Festival di Sanremo del 1983 e che rappresenta il debutto del “Maestro” sul palco del Teatro Ariston.
La canzone, considerata tra i capolavori assoluti della canzone italiana, non viene apprezzata subito dal pubblico da casa, che attraverso il voto con le cartoline Totip ne sancisce lo stazionamento nei bassifondi della classifica.
Le canzonette hanno la meglio anche su Vacanze romane dei Matia Bazar e sulla “sconvolgente” Vita spericolata di Vasco Rossi (classificatasi al 25° posto). A vincere sarà la “rivelazione” Tiziana Rivale con Sarà quel sarà.
Nonostante la “brutta performance” in quel di Sanremo, 1950 riesce a conquistare fino in fondo solo a manifestazione conclusa. Le radio, infatti, trasmetteranno molto la canzone che la RCA aveva pensato per il più pop Gianni Morandi e sarà un successo. Così Minghi riuscì finalmente ad ottenere l’attenzione e la popolarità che meritava; dopo ben diciassette anni di gavetta.
Il merito del successo di 1950 però, bisogna ricordarlo, non è stato solo il suo. A rendere speciale il brano di “Serenella” anche Gaio Chioccio, autore della parte testuale, e lo storico discografico Vincenzo Micocci.
ESITO | SFIDA 13
Vince 1950 questa tredicesima sfida di “Vorrei cantarti fra cent’anni”. Amedeo Minghi, dunque, accede agli ottavi di finale mentre Bungaro e Guardastelle si fermano qui.
COMMENTI | GIURIA
Ugo Stomeo: La melodia del maestro Minghi e il testo del poeta Chiocchio, in equilibrio tra passato e futuro, fanno della perla di Bungaro una fiammella destinata a spegnersi. Il mio voto va a “1950”, un’istantanea in musica da utilizzare come chiave per aprire la serratura storica del Festival e del nostro Paese.
Andrea Direnzo: Devo confessare che fino alla fine sono stato indeciso… Voto “Guardastelle” di Bungaro per il semplice fatto che quando l’ha presentata a Sanremo 2004, io ero lì davanti al televisore, con gli occhi, le orecchie e il cuore spalancati ad ascoltarlo, dunque fa parte della mia storia. “1950” di Amedeo Minghi è un capolavoro, come “L’immenso”, ma avevo poco più che 4 anni e non potevo essere davanti al televisore, magari ero a nanna… L’ho recuperata dopo, da adolescente, apprezzandone la bellezza. Di “Guardastelle”, però, me ne sono innamorato seduta stante.
Alberto Barina: Un classico come “1950” di Minghi non si può non votare…
Franz Campi: “1950” gran pezzo!
Marcello Romeo: “1950”, Serenella quasi la nostra colonna sonora.
Timothy Cavicchini: “Guardastelle”, vera e propria poesia.
VOTI | GIURIA
1950: 21 (Michele Monina, Maurizio Meli, Marcello Romeo, Alberto Barina, Franz Campi, Dario Gay, Antonella Arancio, Roberta Faccani, Roberta Giallo, Patrizia Cirulli, Claudia Casciaro, Mattia Ottavio Sammarco, Giovanni Cirfiera, Giacomo Fronzi, Antonio Tony, Giuseppe Salpietro, Roberto Santangelo, Andrea Butera, Margherita Ventura, Ugo Stomeo, Juary Santini).
Guardastelle: 13 (Andrea Direnzo, Elisabetta Guido, Timothy Cavicchini, Silvia Anglani, Frank Nemola, Federico Stefano, Dajana D’Ippolito, Emily De Salve, Claudio Bolognesi, Fabrizio Testa, Enrico Spada, Francesca Amodio, Riccardo De Stefano).
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THE WINNER IS…
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