Mei/Indipendenti
Rubrica, MEI. MUSICA IN GIALLO di Roberta Giallo. SANREMO 2020
Di Roberta Giallo
SANREMO 2020
LETTERA APERTA: IL PESO DELLE PAROLE
Ciao a Tutte, Ciao a Tutti.
In genere mi piace encomiare eroiche cantautrici, ma oggi Musica in Giallo sarà diversa.
Inizio col dirvi che mi rammarica molto che anche quest’anno sul Palco dell’Ariston la loro presenza sarà risicatissima.
Del resto non è una novità, piuttosto una specie di consuetudine fattasi legge tacita.
Passiamo oltre, come preannunciato oggi riporterò qui un appello, mettendo in calce alcuni di Voi che lo hanno accolto, facendolo diventare “Nostro”.
Di questo Vi ringrazio, perché credo che possa essere un punto di partenza per provare a cambiare le cose, la coscienza collettiva che genera il cambiamento delle stesse, e se non per il presente, per il Futuro.
Qualcosa ha turbato la mia coscienza e non solo la mia, fino al punto da rendermi insopportabile omettere la ragione di questo mio turbamento; soprattutto nella misura in cui questo “qualcosa” è stato percepito estremamente fastidioso, persino doloroso, non solo da me, ma da moltissime persone, donne e uomini: esseri umani tutti.
Sanremo è un evento su cui la Stampa si concentra, amplificandone gli argomenti, perciò se si amplifica qualcosa di disturbante che immediatamente fa il giro di tutto lo stivale, amplificato è anche il fastidio che può generare: questo non è un deterrente, è un aggravante.
Ed è per via di questo fastidio che ho voluto agire denunciando cosa non mi è “andato giù”.
Sono umana e posso sbagliare. Sia chiaro: non vorrei mai ferire la sensibilità di qualcuno, compresi coloro che amano il proprio idolo, tanto meno offendere nessuno; giudicarne l’arte in termini assoluti o ergermi a Tribunale dell’Indice dei giorni-nostri.
Tengo inoltre a precisare che non ho parlato mai di censura, ma di contesti adatti o non adatti a certi tipi di “contenuti”. Di adeguatezza e inadeguatezza.
Qui “l’Arte c’entra poco”. Anche perché i livelli di relativismo cosmico a cui la valutazione artistica del prodotto musicale è stato portata, rendono molto difficile un’analisi di valore sull’arte che si intende giudicare: cosa sia arte e cosa meno. Bandite le capacità tecniche, di fatto resta il sentimento, l’egoismo percettivo di chi giudica solo in base alla propria emozione, e non in base ad canone obiettivo stabilito dalla comunità.
E ripeto, mi traggo fuori dal dare un mio giudizio di gusto pubblicamente, quando ciò che pesa qui è altro, non certo i miei gusti musicali.
Premesso questo, non faccio un passo indietro e dico: come si fa a tacere in merito a qualcosa che senti essere profondamente ingiusto e offensivo per te e la sensibilità di moltissimi? Qualcosa che in qualcuno può persino evocare spiacevoli ricordi?
Viviamo in un momento storico in cui la parola stupro e femminicidio, nei fatti di cronaca ricorrono spessissimo.
Viviamo in un periodo in cui sempre nei suddetti fatti di cronaca si parla di molestie e di donne sfigurate.
Come far convivere il dichiarato impegno a rispettare, proteggere e celebrare la donna in questo festival, se poi si inserisce nel cast dei BIG un artista che nell’immaginario collettivo viene recepito/può essere recepito in modo evidentemente contrastante con questo nobile e condivisibile impegno?
Non pensiamo solo ad accontentare alcuni ragazzi in fase adolescenziale, e al bisogno che alcuni di loro hanno di sfogare la propria rabbia/aggressività attraverso certi tipi di contenuti, oppure a chi si diverte ridendo del nuovo modo di fare “rime aspre e chiocce”, direbbe Dante, ai giorni nostri?
Non è DI TUTTI SANREMO? Non volete rispetti la sensibilità di tutti?
E così, liberatami dal timore di ritorsioni e di essere messa alla gogna per via della ineluttabile legge del contrappasso per cui devi aspettarti qualcosa di offensivo quando ti esponi in modo critico pur se garbato, affidando le sorti del tuo ragionamento a questo luogo-non-luogo del web; ho preso coraggio e ho scritto questa lettera, che molti di voi hanno già letto e apprezzato, e che riporto qui con l’intento di incorniciarla come una presa di posizione chiara e decisa nei confronti di una realtà e di un sistema di cose diventate ormai “quasi costume”.
Un costume che non condivido, e dal quale insieme a voi desidero prendere le distanze, sperando di poterlo cambiare, o provare almeno a migliorare.
Devo dire che i commenti negativi ricevuti per aver affermato quanto ho affermato sono stati quasi irrilevanti da un punto di vista quantitativo, meno male! Ma, d’altra parte parecchio offensivi e irrispettosi: sintomo evidente e, ahimè, ricorrente, dell’incapacità piuttosto diffusa a dialogare e ad esporre in modo garbato la propria disapprovazione nei confronti di altri punti di vista. Me ne rammarico molto.
Segue il mio appello.
“Scrivo questa lettera aperta, accorata, rivolgendomi a tutte le Figure Istituzionali, affinché si accenda una riflessione profonda su una triste vicenda ormai sotto gli occhi di tutti: mi riferisco alla scarsa attenzione e considerazione intellettuale data alle donne in questo Settantesimo Festival della Canzone Italiana, e alla sufficienza con cui sono state liquidate domande e polemiche a riguardo, e soprattutto alle scelte compiute dal direttore artistico Amadeus, come inserire in gara un concorrente che denigra e offende le donne, incitando alla violenza, e riportandoci ad un Medioevo culturale, cancellando così secoli di battaglie a favore dell’Emancipazione Femminile.
Chiedo quindi a:
La Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, L’Ex Presidente della Camera Laura Boldrini, L’Ex sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, L’Assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna Massimo Mezzetti, L’Assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore, L’Onorevole e Rappresentante della Commissione Cultura Alessandra Carbonaro, L’Onorevole Giorgia Meloni, I Vertici RAI Fabrizio Salini e Marcello Foa, Il Direttore di RAI 1 Stefano Coletta, La Coraggiosa Giornalista Maria Luisa Busi, Le Giornalista RAI Cinzia Fiorato, Serena Dandini, La Scrittrice Michela Murgia, La Cantautrice Grazia di Michele, Giordano Sangiorgi, Red Ronnie, Michele Monina, e tutti coloro che sentono di non poter rimanere fermi a guardare, a prescindere dal colore politico:
di accendere i riflettori su questa indecorosa e offensiva vicenda.
Sono necessarie azioni concrete!
Sono pronta a farmi portavoce di tutte le donne, in particolare di quelle del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura in generale.
È doveroso riassumere, perché tutti possano comprendere, quanto sta succedendo:
È stato selezionato per partecipare alla manifestazione musicale più importante d’Italia, che rappresenta la nostra cultura popolare (oltre ad essere trasmessa in mondovisione) e ha forte impatto mediatico sulle vecchie e nuove generazioni, il rappere Junior Cally, conosciuto per l’utilizzo ricorrente di frasi violente e offensive nei confronti delle donne: ne cito alcune non senza imbarazzo e difficoltà:
«Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
Si chiama Gioia, perché fa la tr*ia, sì, per la gioia di mamma e papà».
«Questa non sa cosa dice. Porca tro*a, quanto ca**o chiacchera?
L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera».
«state buoni, a queste donne alzo minigonne»;
«me la chi*vo di brutto mentre legge Nietzche»;
«ci scopi*mo Giusy Ferreri »;
«lo sai che fotti*mo Greta Menchi»;
«lo sai voglio fott*re con la Canalis»;
«queste put**ne con le Lelly Kelly non sanno che fott*no con Junior Cally».
C’è da chiedersi se il criterio di selezione dell’artista sia dovuto solamente dagli elevati numeri di streaming on line, oppure se qualcuno abbia considerato degni di rilievo e di attenzione questi contenuti da lui proposti nel corso della sua carriera.
Inoltre ad arricchire l’infelice quadro, alla conferenza stampa di Sanremo, al di là di ogni distrazione, leggerezza, superficialità, noncuranza perdonabili, è comunque emerso un messaggio molto sgradevole.
Sembrerebbe che le donne chiamate a co-condurre il festival siano state scelte perché “belle”, “bellissime”, “sexy”, cito l’iconica frase “scelta per la capacità di stare vicino ad un grande uomo stando un passo indietro”.
Senza voler essere bigotti siamo disposti a concedere e a perdonare una gaffe, una distrazione, uno scivolone, ma considerando tutto il contorno non sembra questo il caso. Si sono ripetuti eventi che portano a pensare che il nostro paese abbia bisogno ancora di tanto lavoro per maturare una coscienza collettiva di parità di genere e rispetto verso le donne.
Si predica bene e si razzola malissimo. Le parole dovrebbero avere un peso.
Se da una parte a Sanremo viene invitato come ospite Tiziano Ferro che incoraggia tutti a bandire ogni forma di bullismo, sottolineando il peso e l’importanza delle parole, d’altra parte sullo stesso palco viene chiamato un bullo patentato che incita alla violenza.
Sono a chiedere di riconsiderare la presenza nella TV di stato, di cui noi tutti siamo sostenitori attraverso il canone
RAI,di Junior Cally.
Continuare ad errare, salvo poi pentirsi e chiedere scusa superficialmente, non fa altro che perpetrare il malcostume nel nostro Paese, che non vogliamo torni ad essere equiparabile a stati in cui la donna gode di diritti minori rispetto agli uomini.
Le scuse non sono più sufficienti.
Chiedo venga data una volta per tutte la giusta attenzione alla causa femminile, attraverso operazioni di stampo culturale, fatti concreti, a partire da una maggiore presenza di artiste donne nel cast del Festival di Sanremo, manifestazione di grande rilievo per il nostro paese.
Concludo quindi chiedendo a tutte le donne e a tutte le persone sensibili di sostenere questo mio appello diffondendolo il più possibile, per arrivare a toccare il cuore e la coscienza di tutti.
Roberta Giallo
Sono rimasta molto colpita dalla forte empatia e dalla mole di messaggi e condivisioni ricevute.
Segue un elenco di alcune delle persone_mi spiace non poterle menzionare tutte_ tra artisti, addetti ai lavori, e appassionati fruitori di musica, che condividono l’intenzione e il fine di questo appello. A tutti Voi dico: GRAZIE!
Gianni Testa/Artista e giurato Area Sanremo
Tiziana Sconocchia/Manager
Grazia Soffici/Direttore Generale Dante Alighieri Comitato di Monaco
Enzo Fiano/ Direttore Conservatorio, e dirigente società di Collecting
Andrea Giagnoli/Ministero degli Affari Esteri e Della Cooperazione Internazionale
Valeria Fangareggi/Manager
David Poggiolini/Autore e Insegnante presso CET
Roberto Costa/Musicista e Produttore
Alberto Menenti/Presidente Onda Music e Rapsodica
Daniela Esposito/Ufficio Stampa
Alberto Marchetti/Fotografo
Rita Biganzoli/ manager
Gianni Genovese/manager
Margherita Ventura/Capo Redattore OAplus
Alfina Scorza/Cantautrice
Deborah Bontempi/Cantautrice
Sarah Stride/Cantautrice
Adèl Tirant/Cantautrice
Giulia Mei/Cantautrice
Tania Lighea/Artista
Camilla Cuparo/Artista
Marta di Stefano/Cantante d’Opera
Eleviole?/Cantautrice
Elena Sanchi Elly/Cantautrice
Vanessa Casu/Cantautrice
Alessandra Valenzano/Cantautrice
Sara Romano/Cantautrice
Beatrice Campisi/Cantautrice
Morena Vasile/Cantautrice
Maddalena Maglione/Musicista e Insegnante
Valentina Amandolese/Cantautrice
Marta Lucchesini/Cantautrice
Chiara Ragnini/Cantautrice
Giulia Twenty/Cantautrice
Amina Rofrio/Cantante
Laura Polverini/Cantautrice
Erica Noventa/Cantautrice
Jenni Gandolfi/Cantautrice
Federica Carlotta Basei/Cantautrice
Cinzia Azzurra/Cantautrice
Anita De Luca/Cantautrice
Lisa Starnini/Cantautrice
Mariam Trapassi/Cantautrice
Ilaria Passiatore/Cantautrice
Michela Calzoni/Cantautrice
Simona Rae/Cantante
Anna Luppi/Cantautrice
Lara Luppi/Musicista
Eva Favarò/Cantautrice
Elodea/Cantautrice
Elisabetta Coiro/Cantautrice
Alessia dall’Asta/Musicista-Flautista
Fedra Boscaro/Artista
Ramona D’Aguì/Artista
Giulio Wilson/Cantautore
Marco Lugli/Artista
Renato Caruso/Musicista
Nevruz/Artista
Gabriel Zagni/Artista
Roberto De Leon/Tecnico Luci – Fonico Teatrale
Livio Livrea/Cantautore
Susanna Torres/ Executive assistant Museo Pino Pascali
Michele Scuffiotti/EdicolaAcustica
Alberto Guazzi/EdicolAcustica
Luca Vagnini/Cantautore
Giuseppe Caruso/Cantautore
Federico Stefani/Vertical Music
Claudio Stefani/Vertical Music
Pier Gabriele Goidanich/Videomaker
Marco Baccarini/Organizzatore eventi
Elia Grazia/Videomaker
Marcello Romeo/Cantautore e Produttore
Luigi Iacobone/Musicista
Giovanni Scarcifratte/Light Designer
Riccardo Russo/Produttore -The Vocal Academy
Claudia D’Ippolito/Musicista-Pianista
Marco Rossi/Speaker Radio
Elisa Teresa Bisa Verna/Scrittrice
Salvo Giordano/Cantautore
Micaela Martini/Videomaker
Sebastiano Filocamo/Artista
Marco Melluso/Regista
Diego Schiavo/Regista
Andrea Meli/Scrittore
Eva Mardhaja/MUA
Andrea Balducci/ Tecnico del Suono
Salvatore Imperio/Giornalista – Presidente MIE
Simone Cicconi/Cantautore
Lorenzo Arabia/ Operatore culturale
Domenico Meggiato/Arrangiatore e Tecnico del Suono
Lapo Gresleri/Storico e Critico del Cinema
Dim Sampaio/Artista
Priskiller & The Fighting/Artista
Noemi di Francesco/Cantante
Stefania Umana/Autrice e Attrice
Marco Baccarini/Operatore Culturale
Silvia Morese/Insegnante
Fabio Grassi/Poeta
Maddalena Maglione/Musicista e Insegnante
Carlo Augusto Melis-Costa/Avvocato – Scrittore
Lucia Giordano
Gabriella D’Amico
Aldo Bastianelli Parisi
Simone Galli
Denise Todde
Daniele Aldovardi
Davide Minosa
Roberto De Frenza
Gerlando Fiorenza
Massimo Cassani
Giovanni Verdoliva
Francesco Martignon
Barbara Cavanna
Roberto D’Ambrosio
Vittorio Rossi
Stefano Beghelli
Angela Cavalcante
Timpanaro Maria Grazia
Antonello Mani
Natascia Marchesini
Carlo Collato
Antonello Mani
Alberto Despini
e tantissime Altre/i…
LEGGI QUI l’articolo originale sul sito ufficiale del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti.
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