Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Marco Masini batte Enrico Ruggeri e accede ai 16mi. Ecco le sfide di domani
Scopriamo chi vince la ventiquattresima sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Enrico Ruggeri e Marco Masini
SFIDANTE | ENRICO RUGGERI
Dopo l’avvincente sfida tra due ugole d’eccezione come Malika Ayane e Arisa, il contest sanremese Vorrei cantarti fra cent’anni di OAPlus continua e giunge alla ventiquattresima sfida, che vede protagonista Enrico Ruggeri con il brano presentato al Festival di Sanremo nel lontano 1986.
Enrico Ruggeri torna in gara per la terza volta sul placo del Teatro Ariston con una canzone dal titolo francese, “Rien ne va plus” (letteralmente “i giochi (ormai) sono fatti, nulla va più”). Scritto interamente dal cantautore milanese, viene presentato al Festival per guadagnare un po’ di visibilità, dopo che l’album dell’85 “Tutto scorre” non andò benissimo.
Nell’edizione in cui viene abbandonato il playback per tornare a cantare dal vivo, ma su base musicale registrata, il pezzo sanremese di Enrico Ruggeri si piazza molto in basso, al diciassettesimo posto su ventidue brani in gara. A vincere sarà il giovane Eros Ramazzotti con “Adesso tu”, che completa la grande corsa cominciata all’Ariston due anni prima.
«La situazione a Sanremo era un po’ stantia. Stava esplodendo Eros Ramazzotti, unico giovane ad imporsi quell’anno, e ricordo che tra i partecipanti c’era anche Zucchero che, con poca fortuna, propose ‘Canzone triste’. Io ero un po’ il fiore all’occhiello del festival, il giovane intellettuale buono per il premio della critica, ma piuttosto estraneo ai meccanismi della kermesse. Non avrei mai immaginato che l’anno dopo avrei vinto il Festival, con ‘Si può dare di più’» – ha raccontato il protagonista.
SFIDATO | MARCO MASINI
Ad essere sfidato idealmente da Ruggeri è Marco Masini con uno dei suoi brani più di impatto, ovvero “Disperato” del 1990. Questa canzone segna un momento importante nella carriera del cantautore fiorentino. Infatti con la potente ballad rock dal retrogusto gospel, gareggia al Festival di Sanremo nella sezione denominata quell’anno “Novità”. Grazie ad un testo forte e ad un’interpretazione enfatica e convincente, Masini riesce ad aggiudicarsi il primo posto e, quindi, a vincere.
Scritto da Masini stesso con Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati, la canzone sanremese convince il pubblico e soprattutto la critica, che lo definisce come l’unico pezzo in concorso a raccontare “la realtà del disagio e della complessità della rabbia giovanile”. Nella proposta a Sanremo, il testo di Disperato è leggermente diverso rispetto alla versione album. Infatti il verso “questo ago disperato in me” diventa “questo fuoco disperato in me”. Ma anche “vado e spacco la città” viene modificato in un più tranquillo “asciugo i bar della città”.
Disperato può essere considerato un grande successo. Nonostante non raggiungette mai la prima posizione nella classifica dei singoli, fermandosi al sesto posto, si dimostrò incredibilmente longevo, stazionando in top 20 per oltre sei mesi (dal 10 marzo al 20 ottobre 1990) e raggiungendo la posizione numero 10 nella Top 100 annuale.
ESITO | SFIDA 24
A vincere il duello tra Enrico Ruggeri e Marco Masini è proprio quest’ultimo con la sua “Disperato”. La Giuria Speciale e la Redazione di OA Plus, infatti, si sono espressi a favore del brano dalla tematica sociale di Masini, che accede così ai sedicesimi, continuando la corsa verso la finale.
COMMENTI | GIURIA
Roberta Faccani: Faccio fatica a votare due canzoni che non mi fanno impazzire, nessuna delle due, ma se proprio devo scegliere il mio voto a “Disperato” di Masini che è un pezzo comunque degno.
Andrea Direnzo: “Disperato” di Marco Masini è il manifesto di una generazione di adolescenti che sono cresciuti e oggi sono uomini. La mia.
Timothy Cavicchini: “Disperato”. Nella top 10 dei miei artisti preferiti in Italia Marco sta molto in alto.
VOTI | GIURIA
Disperato: 13 (Roberta Giallo, Andrea Baldinazzo, Roberta Faccani, Timothy Cavicchini, Mattia Ottavio Sammarco, Andrea Direnzo, Emily De Salve, Michele Cortese, Enrcio Spada, Juary Santini, Margherita Ventura, Francesca Amodio, Roberto Santangelo).
Rien ne va plus: 9 (Patrizia Cirulli, Giacomo Fronzi, Eleonora Magnifico, Giuseppe Salpietro, Antonio Toni, Ugo Stomeo, Andrea Butera, Claudio Bolognesi, Fabrizio Testa).
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THE WINNER IS…
LE SFIDE DI DOMANI
32MI DI FINALE: OGGI SONO IO di Alex Britti VS. REPLAY di Samuele Bersani
OGGI SONO IO di Alex Britti – “Oggi sono io” è la canzone con la quale Alex Britti debutta al Festival di Sanremo 1999, vincendo nella sezione “Giovani”. Reduce dal boom ottenuto dal precedente singolo “Solo una volta (o tutta la vita), divenuto il tormentone dell’estate, si presenta a Sanremo con un brano che colpisce sin dalle prime note.
La sua canzone inizia in maniera parlata, recitata; è quasi un rap. Poi si apre in un ritornello che acchiappa subito. Britti, virtuoso dello chitarra, si presenta sul palco con lo strumento, che però fa rimanere in secondo piano, mettendo in risalto dei meravigliosi archi. Il brano cresce fino a giungere ad un special ritmato e moderno e all’ultimo refrain, dove il cantautore romano spiega la voce e sfoggia un bel “falsettone”.
Scritto totalmente da Alex Britti, il pezzo riesce a superare le ottime canzoni di Filippa Giordano (Un giorno in più) e Leda Battisti (Un fiume in piena), attestandosi anche come un successo di vendite. Arrangiato dal maestro Federico Capranica, infatti, Oggi sono io è il brano sanremese ad ottenere maggior successo quell’anno, debuttando in classifica direttamente al secondo posto il 6 marzo 1999 ed arrivando alla vetta la settimana seguente.
Ad oggi è considerato uno dei brani più significativi, se non il più significativo, del cantautore romano, che può vantare il fatto che anche la grande Mina ne ha fatto una sua personale versione, particolarmente ispirata e sfruttando il grande potenziale del brano, che tecnicamente non è facile da eseguire.
REPLAY di Samuele Bersani
L’anno dopo è Samuele Bersani a calcare il palco del Teatro Ariston con un altro grande pezzo. Siamo a Sanremo 2000 e il brano in questione è “Raplay”. Scritto da Bersani con la collaborazione di Beppe D’onghia, il brano viene apprezzato da pubblico e critica. Non riesce a vincere e nemmeno a salire sul podio, fermandosi in quanta posizione, ma ottiene l’ambito e importante Premio della Critica “Mia Martini”.
Replay, tra i brani che più si ricordano della cinquantesima edizione del Festival di Sanremo, rappresenta la consacrazione del cantautore riminese, che grazie al brano riesce a raggiungere anche il cosiddetto “pubblico di massa”.
Il brano ha un’atmosfera affascinante e tutta sua, che fa riflettere. Nel testo si parla, come spesso a Sanremo, di una storia d’amore, ma troviamo anche il percorso di una vita vissuta tra sogno e realtà, che rende necessario fermarsi e riguardarsi in un replay per osservare gli errori compiuti e riconoscere le proprie intenzioni, ma anche per rivivere quelle emozioni e quei ricordi. “Riuscire a fare sogni tridimensionali”, canta Bersani. Sono sogni concreti, reali, come a portare il sogno nella vita reale. La vita si sostituisce al sogno e viceversa.
32MI DI FINALE: DI NOTTE SPECIALMENTE di Rettore VS. LA NOTTE DELL’ADDIO di Iva Zanicchi
DI NOTTE SPECIALMENTE di Rettore – Donatella Rettore torna al Festival di Sanremo dopo quasi dieci anni di assenza. Si presenta in gara, sempre con la sua prorompente personalità e un look eccentrico, presentando un pezzo scritto da lei con Claudio Rego.
Di notte specialmente, una ballad pop-rock, si classifica al decimo posto, riuscendo però a superare Loredana Bertè, che con “Amici non ne ho” si classifica dodicesima. Il singolo va abbastanza bene anche in classifica, restando nella Top 20 per ben due settimane, affacciandosi anche nella Top 10, esattamente al Numero 10.
LA NOTTE DELL’ADDIO di Iva Zanicchi – Dopo aver partecipato l’anno precedente con “I tuoi anni più belli”, non classificandosi in finale, Iva Zanicchi torna al Festival di Sanremo nel 1966 con “La notte dell’addio”.
Scritto per L’aquila di Ligonchio da Alberto Testa, Giuseppe Diverio e Memo Remigi, il brano si classifica solo al tredicesimo posto. Ma è dall’anno seguente che Iva Zanicchi si prenderà le sue soddisfazioni e la rivincita, vincendo con “Non pensare a me”. Ma Iva detiene anche il record di ben tre vittorie al Festival della Canzone Italiana. Ha infatti vinto anche nel 1969 con l’evergreen “Zingara” e nel 1974 con “Ciao cara, come stai?”.
Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!
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