Musica
Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: Irene Grandi ha la meglio su Dolcenera,”La cometa di Halley” ai 16mi. Ecco le sfide di domani
Scopriamo chi vince la diciottesima sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Dolcenera e Irene Grandi
SFIDANTE | DOLCENERA
Dopo il confronto-scontro tra due pietre miliari della musica italiana come Ancora di De Crescenzo e Perdere l’amore di Ranieri passiamo ad un’artista, una cantautrice di grande e duttile talento come Dolcenera, sbocciata e fiorita proprio sul palco del Teatro Ariston.
Dopo aver vinto nella categoria “Nuove Proposte” con “Siamo tutti là fuori” e aver partecipato in anni diversi con la bellissima Com’è straordinaria la vita e in seguito con Il mio amore unico, Dolcenera torna dove tutto per lei è cominciato, al Festival di Sanremo, per la quarta volta.
Nell’edizione 2012 presenta un brano che tratta una tematica sociale, ma molto particolare, con un sound moderno, dal grande ritmo e che strizza l’occhio alle sonorità elettroniche; un po’ come successe con la precedente partecipazione. Il brano di intitola Ci vediamo a casa e parla di una condizione che riguarda tutte le giovani coppie, senza distinzioni di sesso o appartenenza sociale, che nasce anche da un’esperienza vissuta in prima persona dalla poliedrica cantautrice salentina.
Infatti racconta delle difficoltà che le coppie italiane incontrano quando decidono di acquistare una casa per vivere insieme sotto lo stesso tetto, scontrandosi con una marea di problematicità. A questi aspetti viene intrecciata nelle liriche del brano la narrazione di una storia d’amore e dei momenti quotidiani di due compagni. Emanuela Trane, in arte Dolcenera, ha raccontato di aver vissuto in prima persona l’esperienza di chiedere un mutuo e di descrivere ad una banca le dinamiche del suo mestiere di artista che prevede alcuni periodi dedicati alle tournèe e altri di pausa, in cui si concentra sulla scrittura dei nuovi brani.
Ci vediamo a casa era tra i pezzi papabili alla vittoria finale, ma si classifica al sesto posto. Alla partecipazione al Festival di Sanremo segue però un grandissimo successo radiofonico, che fa balzare la canzone alla posizione numero 1 dei singoli più ascoltati in Italia e alla 6 di quelli più venduti; oltre che alla 51 nella classifica europea. Il brano, inoltre, ha fatto da colonna sonora all’omonimo film di Maurizio Ponzi.
SFIDATA | IRENE GRANDI
A dover affrontare la sfida con la cantautrice salentina Dolcenera è Irene Grandi, in gara con un brano scritto insieme all’interprete dal moderno e talentuoso front-man dei Baustelle, Francesco Bianconi. Si intitola “La Cometa di Halley” e viene presentato alla sessantaseiesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo nel 2011, con la conduzione di una straordinaria Antonella Clerici.
In un’annata piena di brani molto belli e interessanti, tra cui proprio quello della Grandi, a vincere grazie al traino del televoto è, per la seconda volta, un concorrente di Amici di Maria De Filippi, Valerio Scanu. Il giovane cantante sardo, con una voce indiscutibile, si aggiudica il primo posto con un’insipida Per tutte le volte che.
La cometa di Halley, melodica e incalzante al contempo, si piazza solo ottava, ma si riscatta in radio. Infatti il brano è il secondo più passato di quelli sanremesi nella settimana successiva al Festival (superato solo da Ricomincio da qui di Malika Ayane) e, in generale, riesce a raggiungere anche la numero uno.
ESITO | DICIOTTESIMA SFIDA
Vince la sfida a mani basse La Cometa di Halley di Irene Grandi che passa direttamente ai sedicesimi di finale. Per Dolcenera “Vorrei cantarti fra cent’anni” finisce qui. La Redazione di OA Plus e la giura di qualità del nostro contest così si è espressa.
COMMENTI | GIURIA
Timothy Cavicchini: La cometa di Halley, Irene per sempre, spero in un suo rilancio meritato.
Andrea Direnzo: “La cometa di Halley”, seppure non la ritengo una canzone eccelsa ma, in questo caso, elevata dall’interpretazione della brava e onesta Irene Grandi.
Roberta Faccani: Non sono canzoni eccelse, nessuna delle due. Premio quella di Dolcenera che meriterebbe molto più credito di quello che ha.
VOTI | GIURIA
Ci vediamo a casa: 5 (Michele Monina, Roberta Faccani, Dajana, Enrico Spada, Juary Santini).
La cometa di Halley: 17 (Andrea Direnzo, Michele Cortese, Patrizia Cirulli, Giacomo Fronzi, Eleonora Magnifico, Emily De Salve, Giuseppe Salpietro, Mattia Ottavio Sammarco, Antonio Toni, Ugo Stomeo, Timothy Cavicchini, Francesca Amodio, Riccardo De Stefano, Margherita Ventura, Andrea Butera, Bruno Venturelli, Roberto Santangelo, Fabrizio Testa, Claudio Bolognesi).
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THE WINNER IS…
LE SFIDE DI DOMANI
32MI DI FINALE: MA CHE FREDDO FA di Nada / Rokes VS. E SE DOMANI di Fausto Cigliano / Gene Pitney
MA CHE FREDDO FA di Nada e Rockes – Con “Ma che freddo fa” la cantante Nada debutta a soli quindici anni al Festiva di Sanremo del 1969, nell’edizione numero diciannove. Il brano porta la firma del grande paroliere Franco Migliacci, che ebbe l’idea del famoso verso “nel blu dipinto di blu” della celeberrima “canzonetta sanremese di Modugno, e da Claudio Mattone.
La canzone, cantata dalla voce scura e corposa di Nada, partecipò alla kermesse canora anche con l’esecuzione dei Rokes e si classificò al quinto posto. È ovviamente la versione della giovanissima cantante toscana ad avere il grande successo, che riesce a scalare le classifiche e a ranngiungere la vetta della hit parade italiana, dove rimase per ben cinque settimane. Ma che freddo fa è considerata signature song di Nada, oltre che una delle canzoni italiane più famose e cantante di sempre.
Il pezzo, infatti, è stato reinterpretato e inciso da tantissimi artisti e ancora oggi è uno dei più cantanti ovunque, anche in tv dai concorrenti dei talent show. Da ricordare e sottolineare la versione di Mina dello stesso anno. Ma il brano ha avuto un grande riscontro anche nella versione di Giusy Ferreri, registrata nel 2008 in seguito alla vittoria ad X Factor.
E SE DOMANI di Fausto Cigliano / Gene Pitney – E se domani, scritta da Giorgio Calabrese e Carlo Alberto Rossi, gareggia al Festival di Sanremo 1964 nella doppia versione-esecuzione di Fausto Cigliano e Gene Pitne. L’interpretazione del bel cantante, chitarrista e attore napoletano, insieme a quella del cantante e compositore americano, non convince la platea dell’Ariston e il brano viene eliminato, senza nemmeno approdare in finale.
E se domani, però, diventerà un grande successo nella versione dell’abile Mina, sempre capace di dare nuova vita e lustro a canzoni incomprese o dimenticate. Ad ogni modo anche la “tigre di Cremona” non era convintissima di cantare questo motivo; infatti si narra che il co-autore ed editore di E se domani, Carlo Alberto Rossi, dovette insistere non poco per convincere Mina a incidere questo brano.
Ovviamente Rossi ci teneva alla sua creatura musicale e grazie a lui la musica italiana si è arricchita di un classico senza tempo. Infatti Mina lo registrò solo per accontentarlo, inserendolo nel suo primo omonimo 33 giri ufficiale realizzato per la Ri-Fi. Alla fine si raggiunge l’obiettivo sperato: i critici specializzati lo eleggono miglior album dell’anno, e Mina vince così l’Oscar del Disco ’64.
A dispetto delle giurie sanremesi e di chi trovava troppo cerebrali le ipotesi del testo (“mettiamo il caso”, “e sottolineo se”…), se domani è divenuto un vero e proprio evergreen coverizzato anche all’estero, per esempio da Julio Iglesias.
Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!
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