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Interviste

Rubrica, MEI. #NEWMUSICTHURSDAY di Marta Scaccabarozzi. UNDER THE BED

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Under The Bad

Di Marta Scaccabarozzi

#NEWMUSICTHURSDAY – DALLA TOSCANA IL MATH ROCK INTERNAZIONALE DEGLI UNDER THE BED

Abbiamo fatto una lunga e bella chiacchierata con i toscani Under the bed, che lo scorso 20 dicembre hanno pubblicato il nuovo singolo con video #3BlewMyMind. Facciamo raccontare tutto da loro.

 

Ciao ragazzi e benvenuti sulla #NewMusicThursday, la rubrica del MEI che ogni settimana segnala la nuova e più interessante musica in circolazione. Ci raccontate qualche cosa di voi?

 Ciao a voi e grazie di averci accolti in questa rubrica! Siamo un gruppo di amici (di età basculante tra i 24 e i 33 anni) che da quasi una decina d’anni hanno deciso di giocare a fare musica insieme, e per qualche oscura ragione continuano a farlo senza scannarsi troppo. Il genere di base è quel metal/rock che ci ha forgiato a cavallo del millennio, ma sin dalle prime composizioni ce ne siamo abbastanza fregati di rimanere su un binario unico, cercando di non farci troppi problemi a mescolare stili diversi, anche perché un solo sguardo alle nostre playlist su Spotify farebbe probabilmente grattare il capo a diversi psichiatri (si passa dalla musica classica ad Avril Lavigne, fino al deathcore più putrido e a quegli artisti drone/noise dai nomi impronunciabili).

 Avete recentemente pubblicato il singolo #3 Blew My Mind, disponibile in streaming, in digital download e su YouTube con un video ufficiale. Parlateci di questo brano.

 È una canzone nata da un’idea del nostro batterista: ci mandò un video in cui strimpellava una bozza del brano e ci piacque all’istante, così ci mettemmo subito al lavoro. Nello stesso periodo ci stavamo scontrando con una realtà molto concreta: comunicare è molto facile e immediato con Whatsapp e simili (anche perché tutti noi cinque non abitiamo nello stesso posto e non sempre possiamo trovarci), ma è altrettanto facile fraintendersi fino ad arrivare a litigare per idiozie. Decidemmo quindi di fare un testo che prendesse di mira questa contraddizione, per cui ciò che dovrebbe aiutarci a comunicare molto spesso crea invece delle muraglie. Per non cadere nella tiritera da boomer indignato sulla tecnologia brutta e cattiva, abbiamo provato a dare un tono ironico al testo citando proprio i tormentoni internettiani più stupidi e rimasticati, cosa che poi si è estesa per forza di cose anche al videoclip.

 Il video ci è piaciuto molto, per la sua ironia e perché è pieno zeppo di citazioni un po’ nerd” (in senso assolutamente positivo). Da dove è nata questa idea?

 Grazie mille! Sì, effettivamente abbiamo deciso di evocare il nerd che è in ognuno di noi infilando in ogni inquadratura una marea di strizzate d’occhio alla roba più anni ’80/’90/’00 possibile, dalle cose più ovvie come gli screensaver di Windows ’95 fino ai riferimenti più criptici tipo il Lion Trophy Show. Inizialmente il video doveva essere una cosa più classica, con noi seduti su delle seggioline intenti a suonare virtualmente degli strumenti finti, con dei visori VR calcati sul volto. Per creare l’ambientazione simil-futuristica avevamo deciso di sfruttare la tecnica del green screen, ma appena abbiamo cominciato a fare dei test con quel maledetto telo verde, non ci siamo trattenuti dal sostituire gli sfondi con la roba più trash in assoluto. La post-produzione è stata un inferno, ma quanto abbiamo riso! Ne è valsa la pena.

 Il vostro sound è indiscutibilmente internazionale, con uno spiccata dose di sperimentazione. Credete che il mercato italiano, che nellultimo periodo ha premiato” le produzioni indie pop e quelle trap, sia pronto per voi?

 Siamo davvero onorati del complimento! È innegabile che negli ultimi anni sia cambiato qualcosa a livello di orientamento musicale; non che il metalcore girasse in radio nel 2010, però di sicuro c’erano più concerti (e più posti dove suonare). Per il resto sì, nonostante ottimi dischi come Ghost di Tommy Toxxice progetti interessanti tipo Tauro Boys, il mercato è ipersaturo del fenomeno trap, senza parlare del fantomatico “indie (definizione curiosa dato che come avete giustamente detto è puro e semplice IT Pop). Non sapremmo dire se qua da noi il mercato possa apprezzare o meno quello che stiamo facendo: di sicuro potrebbe incuriosire sia la varietà di stili nel sound sia il fatto che queste nuove canzoni, seppur di stampo “heavy”, abbiano una struttura più digeribile per l’ascoltatore casuale. Comunque non c’entra niente ma abbiamo scoperto che Calcutta faceva noise ed è una cosa bellissima.

In generale, da rockettari, come considerate la situazione rock nel nostro Paese? Quali sono le band nostrane che reputate più interessanti? Anche tre i gruppi emergenti come voi.

 Nonostante gli inevitabili cambiamenti nelle mode, il rock è qualcosa che ha sempre avuto una sua presenza in Italia. Suonando in giro abbiamo conosciuto band e artisti veramente forti, come i Lags o i Kuadra, che hanno da poco tirato fuori un bel discone. In Toscana ad esempio ci sono i nostri amici Ventre (ex Welcome Aliens), Moderntears, Mhela, To Find Solace e altri nuovi gruppi di ragazzi che hanno tanta voglia di spaccare. Ma questo è il tipo di domanda che fa scatenare ogni membro del gruppo con i suoi ascolti preferiti, e quindi dalla regia sbocciano nomi come funghi: Arto, Spirale, Deflore, Cani dei Portici, Aucan, Red Neko Plane, Djstivo, Sitar, Fuzz Orchestra. Che dire? Finché i suggerimenti non mancano, vuol dire che c’è ancora gente che continua a testa bassa a fare musica, e va benissimo così.

 Vi salutiamo con lultima domanda: se poteste scrivere uno slogan per convincere i nostri lettori ad ascoltarvi, quale sarebbe?

 Questa non ce la aspettavamo! Beh, in genere per via del nostro nome diciamo spesso di accendere la torcia e dare una sbirciata sotto il letto, ma, visto che ne abbiamo parlato finora, un estratto del nostro ultimo brano può rivelarsi adatto per incuriosire chi legge, seppure con la sua impostazione terribilmente clickbait (o forse grazie ad essa): “click to find out”.

 

Leggi QUI l’articolo originale sul sito ufficiale del MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti. 

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