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Il Gattopardo esce su Netflix nel 2025

Il Gattopardo, serie tv targata Netflix basata sull’omonimo classico della letteratura, arriverà nel 2025

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Il Gattopardo Netflix
Crediti immagine: Netflix

Un altro classico della letteratura sta per essere trasposto in televisione: nel 2025 su Netflix arriverà infatti Il Gattopardo, serie tv basata sull’omonima opera di Giuseppe Tomasi da Lampedusa. Il colosso dello streaming ha annunciato l’uscita del nuovo show tramite i propri canali ufficiali. Ecco quello che sappiamo del progetto.

Il Gattopardo, un cast stellare per la serie tv di Netflix basata sul classico della letteratura

A quanto pare, la serie basata su uno dei più grandi classici della letteratura italiana potrà contare su un cast stellare. Netflix ha infatti anticipato che tra gli interpreti principali troveremo il vincitore del David di Donatello Kim Rossi Stuart (apparso in numerosi show e film d’autore come Il nome della rosa, Pinocchio e Romanzo criminale). Al suo fianco altri nomi famosi come Benedetta Porcaroli (Baby, 18 regali, La scuola cattolica, Immaculate), Saul Nanni (La Certosa di Parma, Sotto il sole di Riccione, Io sono l’abisso) e Deva Cassel (figlia della celebre Monica Bellucci, che di recente ha lavorato come doppiatrice nel film di successo della Disney Inside Out 2). Dietro la macchina da presa dello show in sei episodi troviamo Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti.

Come nel libro, la trama è ambientata nella Sicilia dell’Ottocento e ruota attorno a una famiglia aristocratica alle prese con i cambiamenti politici e sociali che hanno caratterizzato quel tempo. Si tratta dunque di una serie storica e in costume, un genere particolarmente in voga in questi ultimi anni (come dimostrano i numerosi titoli appartenenti a questa tipologia, tra cui I leoni di Sicilia e il recente The Decameron). Tuttavia, non si tratta del primo adattamento televisivo del romanzo di Tomasi da Lampedusa, pubblicato per la prima volta nel 1958 (un anno dopo la morte dell’autore) e diventato uno dei bestseller del secondo dopoguerra. Nel 1963, infatti, Luchino Visconti diresse l’omonima pellicola.

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