Cinema
Scarlett Johansson critica AI e deepfake: «Un buco nero dal quale rischi di non uscire»
L’attrice, dopo la diatriba legale contro OpenAi, torna a criticare dell’utilizzo eticamente sbagliato delle intelligenze artificiali.
Il mondo del cinema e di Hollywood è in subbuglio ormai da diverso tempo. L’innovazione tecnologica e l’evoluzione delle intelligenze artificiali ha diviso in due il settore, tra chi è pienamente sostenitore di questa funzione e chi invece teme le conseguenze di un eventuale errato utilizzo. A quest’ultimo proposito, negli ultimi mesi era emersa una polemica che ha fatto particolarmente discutere tra l’attrice Scarlett Johansson e OpenAI, l’azienda creatrice della piattaforma Chat GPT. L’attrice statunitense aveva espresso il suo disappunto verso la compagnia per l’utilizzo della sua voce nonostante il suo dichiarato rifiuto.
Scarlett Johansson contro le IA
Attualmente sul grande schermo al fianco di Channing Tatum nel film “Fly Me to the Moon“, l’attrice è stata intervistata dal New York Times ed ha condiviso con i giornalisti le sue preoccupazioni riguardo alle tecnologie avanzate, come i deepfake. L’attrice, celebre anche per il ruolo di Black Widow nell’universo Marvel, ha dichiarato di sentirsi “scioccata e arrabbiata” per l’uso della sua voce senza autorizzazione. Ha criticato, nell’intervista, duramente Sam Altman, Amministratore delegato di OpenAI, ed ha inoltre ribadito quanto sia seria la questione dell’uso di voci e sembianze altrui tramite IA e deepfake, che potrebbero minare a un intero settore.
Le critiche a Chat GPT
Nel corso dell’intervista, l’attrice ha evidenziato i pericoli dei deepfake, descrivendoli come una minaccia inarrestabile, difficile se non impossibile da rimuovere o eliminare completamente. Inoltre, a causa delle diverse legislazioni internazionali, un contenuto può riemergere sul web continuamente, e un utilizzo improprio di queste tecnologia potrebbe rovinare la vita di una persona. A livello personale, l’attrice ha dichiarato di non voler mettere in dubbio i suoi valori personali fondamentali e di non voler essere costantemente al centro dell’attenzione, anche e soprattutto per una questione di privacy. Infine, ha inoltre fatto una metafore del problema, dichiarando:
“Questa tecnologia si sta abbattendo su di noi come un’onda di seicento metri”.
La preoccupazione dell’attrice per la rapidità con cui le tecnologie si stanno evolvendo rispecchia inoltre un sentimento comune di molti altri grandi protagonisti del cinema. Questo ha portato a proteste e scioperi degli operatori del settore a Hollywood, come sceneggiatori e attori, che hanno immobilizzato il settore per diversi mesi lo scorso anno, in aperta polemica con la situazione.