Musica
“Canzoni Secsi”: il debutto di Doriah
“Canzoni Secsi” si presenta come un viaggio bizzarro e selvaggio attraverso l’universo musicale di Doriah. Con il suo approccio irrefrenabile e le tematiche paradossali, l’album offre una prospettiva unica sulle incertezze della vita moderna
Uscito venerdì 10 novembre “Canzoni Secsi“, l’album di debutto di Doriah, autore e produttore siciliano trapiantato a Bologna. Questo lavoro si distingue per la sua fusione audace tra cantautorato classico e (post)post-moderno, offrendo al pubblico un viaggio attraverso atmosfere dissacranti e romantiche.
L’eclettismo di “Canzoni Secsi”
“Canzoni Secsi” si presenta come un’opera sospesa tra diverse influenze musicali e tematiche, oscillando tra cantautorato classico e una visione (post)post-moderna della musica. Le dieci tracce dell’album sono immerse in un mare fluttuante di sintetizzatori, creando atmosfere che richiamano artisti tanto diversi quanto Lucio Dalla e i CCCP, con influenze che spaziano dalla trap alla techno commerciale degli anni ’90.
Ascolta l’album “Canzoni Secsi” di Doriah.
L’album è stato registrato tra l’home studio di Federico Doria e il Freak Studio di Stefano Maggiore aka Keen a Bologna. La produzione è curata da Doriah e Maggiore, mentre il mix è stato realizzato presso lo Spectrum Mastering di Bologna da Stefano Maggiore. L’album vanta la partecipazione di talentuosi musicisti, tra cui Max Vicinelli, Paolo Indelicato e Carmelo Drago, contribuendo alla ricchezza sonora di “Canzoni Secsi”.
Biografia di Doriah e il suo approccio surreale
Nato Federico Doria, il cantautore siciliano è già conosciuto per il suo lavoro come El Señor Pablo, vincitore di Italia Wave Sicilia nel 2015. Con “Canzoni Secsi”, Doriah si presenta come un artista in costante evoluzione, unisce le sue radici siciliane alla sua esperienza bolognese. Nel 2021, insieme a Luca Minelli, ha dato vita al duo Gente Vergine, confermando la sua versatilità artistica.
Le canzoni di Doriah, spesso dissacranti e surreali, si muovono tra riferimenti culturali disparati, da Hemingway a Maradona, da PornHub a Non è la Rai. Questa straordinaria amalgama di iconografia e iconoclastia crea un’esperienza d’ascolto unica. L’autore stesso definisce “Canzoni Secsi” come “un modo di affrontare le incertezze e le angosce del nostro tempo, senza la presunzione di ottenere risposte ma con la possibilità di porsi ancora delle domande”.