Scienza
Arriva Euclid, il satellite che indagherà il lato oscuro dell’universo
Si chiama Euclid ed è il satellite al centro della missione scientifica d’indagine cosmologica condotta dall’Agenzia spaziale europea (Esa) in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) che ha come obiettivo quello di esplorare l’universo oscuro, andando indietro fino a 10 miliardi di anni nell’evoluzione per comprendere meglio la dinamica della sua espansione e il perché stia accelerando.
Il satellite partirà a inizio luglio e verrà lanciato in orbita sul razzo Falcon9 di SpaceX da Cape Canaveral, in Florida, fino al punto Lagrangiano L2, situato a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Euclid, oltre a un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro, ospiterà a bordo due strumenti scientifici, il Visible instrument (Vis) e il Near infrared spectrometer photometer (Nisp) che effettueranno uno studio del cielo extragalattico per ottenere immagini molto precise e dettagliate, e misurare gli spettri di milioni di galassie.
Euclid è la seconda missione di classe Medium (M2) del Programma scientifico dell’Esa ed è stata approvata dal Science programme committee (Spc) a giugno 2012. Il progetto ha visto il coinvolgimento di più di 300 istituzioni, 21 Paesi e 80 diverse aziende per un totale di oltre 3500 persone coinvolte nell’iniziativa. Sono stati infatti siglati 140 contratti industriali e i costi totali della missione ammontano a circa 1,4 miliardi di euro.
La missione vede anche la partecipazione della Nasa che ha fornito i rivelatori per lo strumento Nisp. Tutte le attività di integrazione del satellite sono state completate presso lo stabilimento Thales Alenia Space di Torino. Da lì il satellite è poi partito verso lo stabilimento Thales Alenia Space di Cannes, per sottoporsi ai test ambientali prima di procedere alla campagna di lancio.
Nonostante lo studio dell’universo e l’astrofisica moderna abbiano fatto passi da gigante, non conosciamo ancora la natura esatta del 95% dell’Universo, costituito da materia ed energia oscura. E sarà proprio il telescopio a bordo di Euclid a indagare questo terreno sconosciuto, effettuando una mappatura, anche 3D, di oltre un terzo del cielo al di fuori della Via Lattea, arrivando a osservare e catturare immagini di circa un miliardo di galassie. Tali immagini, ottenute anche grazie all’utilizzo dello spettro infrarosso, e la grande mole di dati che raccoglierà il satellite andranno a costituire un archivio senza precedenti, che si rivelerà materiale prezioso per numerosi altri settori dell’astrofisica.
Il nostro Paese è, insieme a Francia e Gran Bretagna, il principale protagonista della missione. L’Italia ha fornito l’elettronica di controllo e acquisizione dei dati di Vis e Nisp, nonché la ruota che contiene gli elementi dispersori dello spettrometro, sottosistemi che sono stati realizzati dall’industria nazionale, in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e con l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). A livello scientifico, l’Italia ha la responsabilità della pianificazione e ottimizzazione di tutte le osservazioni e contribuisce alla definizione dei requisiti e alla preparazione dell’analisi dei dati attraverso l’ampia partecipazione della comunità scientifica nazionale ai Science working groups della missione e la guida di alcuni di essi.
Thales Alenia Space – joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%– è stata scelta dall’Esa come primo contraente per la realizzazione del satellite della missione, integrato a Torino, e del relativo modulo di servizio. L’Asi, in collaborazione con l’Inaf e l’Infn, ha guidato il team industriale responsabile di aver progettato e realizzato i contributi agli strumenti. Mentre l’associazione temporanea d’imprese che vede OHB Italia mandataria, SAB Aerospace e Temis mandanti, ha affidato la leadership per la realizzazione della piattaforma a Thales Alenia Space Italia. “Un lavoro straordinario ed entusiasmante svolto nel corso di dieci anni da parte del team di programma di Thales Alenia Space e dell’intero consorzio industriale per portare a compimento questa sfidante e ambiziosa missione scientifica dell’Esa, che impiega altissime conoscenze e tecnologie disponibili in Europa”, ha dichiarato Walter Cugno, Vp Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space. Anche l’azienda Leonardo ha partecipato direttamente alla missione Euclid, realizzando i micropropulsori a gas freddo e il Fine guidance sensor (Fgs), versione ipertecnologica di un antico sestante.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA OA PLUS
Clicca qui per iscriverti al GRUPPO OA PLUS
Crediti foto: Shutterstock