Psicologia
SPAZIO MENTE. L’era dell’individualismo nella dimensione di coppia
Nel giorno di San Valentino una riflessione sull’identità di coppia. Qual è la natura del legame che unisce due innamorati?
La società attuale ci espone, con sempre maggior frequenza ed una certa leggerezza, alla creazione ed allo scioglimento tempestivo di coppie che apparentemente proiettano all’esterno un’immagine di affiatamento e tenerezza.
Dinanzi a queste dinamiche viene spontaneo interrogarsi sulla natura del legame che unisce i partners, sulla qualità e sincerità del sentimento alla base. La riflessione che ne scaturisce ci impone dunque di gettare lo sguardo al passato, alla dimensione culturale in cui i matrimoni e più in generale le unioni erano durature, nonostante le avversità incontrate nel percorso di coppia.
Certamente, il cambiamento storico, sociale ed economico che ha investito in primis i ruoli di genere, favorendo in tal modo la progressiva autonomia della donna dalla dimensione domestica familiare a quella lavorativa, ha creato i presupposti per un approccio più immediato alla separazione.
Un elemento che gli studiosi del comportamento hanno analizzato per comprendere le più recenti dinamiche familiari è l’individualismo che contraddistingue la dimensione di coppia e la difficoltà di passare da una dimensione di soggettività ed introspezione ad una
unicità della diade formatasi.
Questo atteggiamento potrebbe scaturire dalla scarsa propensione al compromesso ed alla rinuncia di interessi personali, delle proprie passioni e della necessità di ritagliarsi degli spazi individuali.
Se, da un lato, l’attenzione al proprio mondo ci ha condotti verso una maggiore realizzazione personale ed un senso di appagamento del singolo, di certo non ha contribuito a creare un ponte affettivo sincero ed una comunione di intenti con l’altra metà. Questo trend ha inciso fortemente sullo sfaldamento del senso di identità di coppia.
La riflessione, dunque, è sull’opportunità di un’indispensabile integrazione tra la dimensione individuale e quella familiare ai fini di una completa e profonda realizzazione affettiva, umana e sociale. Solo così si preserverebbe ancora il senso di appartenenza alla realtà familiare.
Dott.ssa Alessandra Bisanti, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
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Crediti Foto: SHUTTERSTOCK