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Mariella Nava, post al veleno contro Diodato, Roy Paci e Michele Riondino. I tre direttori del Primo Maggio di Taranto sono da sempre insensibili al suo talento

Come ogni anno il Primo Maggio di Taranto cestina, senza spiegazioni, la richiesta di partecipazione della popolare cittadina Mariella Nava

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Come ogni anno il Primo Maggio di Taranto cestina, senza spiegazioni, la richiesta di partecipazione della popolare concittadina

Si sa, i direttori artistici sono sempre dei dittatori, amabili o odiosi a seconda dei gusti e delle visioni personali. Ma se il loro potere decisionale è sì sovrano, come è giusto che sia, non è però esente da giudizi critici. Critiche legittime e spesso doverose, in difesa del patrimonio artistico nazionale, quello di riconosciuta bellezza e valore, spesso e volentieri dilaniato da dinamiche commerciali, linee editoriali e insensibilità culturali. Questo fenomeno è, paradossalmente, particolarmente consuetudinario in Italia, Paese che pullula d’arte e di artisti invidiabili.

A farne le spese oggi è Mariella Nava, cantautrice sensibile che ha scritto, per sé e per altri, pagine importanti della discografia nostrana. Eppure il suo nome è considerato vintage e fuori moda ed è spesso deriso per la sua pesantezza musicale, vocale e interpretativa che cozza con la leggerezza a cui siamo sempre più immersi, perché la musica deve avere la funzione ludica di distrarre dall’amara realtà. Un vero e proprio esercizio di dittatura musicale del tutto insensato, perché se è giusto ammettere al sistema discografico e radiotelevisivo la freschezza sbarazzina di un’Elettra Lamborghini, è altrettanto giusto non relegare all’oblio della propria casa cantanti dall’indubbia caratura artistica come Mariella Nava. La cantautrice, pur essendo una delle personalità più illustri di Taranto, assieme a Mietta, dea nell’olimpo delle dive delle sette note, non ha mai preso parte al concerto della sua città legato al Primo Maggio.

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E a seguito delle illazioni erroneamente dedotte da qualcuno, a poche ore dell’inizio dello spettacolo, l’autrice di “Spalle al muro” e “Il gioco delle parti” ha voluto rettificare le motivazioni che la tengono lontana dal Festival musicale dell’Uno Maggio di Taranto dal 2013, anno in cui ha preso vita, con il seguente post, visibile a tutti sul suo profilo personale Facebook: “Mi è stato fatto notare questo post che allego relativo all’ evento musicale che si terrà a Taranto in occasione del primo maggio. Come potete leggere, in merito alla mia assenza dal cast (non da adesso, ma da sempre), sono state ipotizzate motivazioni che desidero rettificare. Mi preme specificare di essermi resa disponibile e di avere atteso inutilmente chiamate o risposte nei vari anni mai pervenute. Ai tarantini dico di partecipare in massa ad un bell’ evento e che, per loro, non solo sarei venuta a cantare gratis, ma sarei venuta a piedi e  avrei anche montato il palco al fianco di quei meravigliosi ragazzi che si adopereranno, giuro. Per voi questo ed altro dal mio cuore sempre”.

Il post che ha provocato la reazione è stato il seguente: “Mietta, Nava, dove sono? Non si degnano di esibirsi a Taranto? Forse troppo impegnate”. Se la prima fino ad ora ha preso parte solo nel 2015, ma in veste di conduttrice, la seconda non ha potuto mai mettere piede sul palco della sua città. Di chi è la colpa? La responsabilità cade inevitabilmente sui tre direttori artistici dell’”Uno Maggio Taranto Libero e Pensante”, ovvero i tarantini Diodato e Michele Riondino e il siciliano Roy Paci.

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La rettifica della cantautrice sull’ipotesi della sua assenza scatena lo sdegno social. Intervengono anche la collega Rossana Casale e i discografici Lucio Salvini e Elio Cipri

Lo sdegno, di risposta al post chiarificatore della Nava, è stato inevitabile. “Mariella dovrebbe non solo partecipare ma averne la direzione artistica dall’alto della sua carriera!” scrive Antonia Greco. Maria Letizia Buttaro osserva che anche il Summer Sensation Festival di San Cataldo, in Salento, non predilige gli artisti locali: “Sarà che il tarantino è come San Cataldo, amante dei forestieri, ovviamente mi riferisco alla maggior parte dei partecipanti”.

Non si limitano a leggere nemmeno alcune persone famose.  La collega Rossana Casale tuona: “Assurdo. Ti devono delle scuse”. Lucio Salvini, importantissimo discografico degli anni d’oro della canzone, ribadisce: “Falso: Nava ha ripetutamene scritto che non è stata invitata e che comunque sarebbe venuta gratis”. Sulla stessa lunghezza d’onda Elio Cipri, tra i promoter e produttori più illustri del nostro mondo discografico: “Giusto Lucio, gli organizzatori non si sono degnati di invitare ne Mariella ne Mietta. PS: le loro più illustri cittadine”.

Del resto Antonio Diodato, che io seguo da sempre, anche quando ero uno dei quattro gatti presente ai suoi concerti, per la sua forza cantautorale e vocale fuori dal comune in questi tempi dominati dall’indie più casereccio e dal pop usa e getta, in una mia intervista ammise di non aver mai preso in considerazione un artista come Mango, se non dopo la sua prematura morte. Non era un artista che ascoltavo e non ho i suoi dischi… La morte santifica, riavvicina, permette a chi resta di rivalutare, creare il mito” ammise candidamente. Ma in realtà Mango era un mito già da vivo: è questo il punto e il limite che dobbiamo riconoscere per un passo indietro che ci permetta di recuperare l’imperdibile.

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CAST 2022

Di seguito la lista dei cantanti del Concerto Primo Maggio di Taranto 2022 che si stanno alternando sul palco:

Giovanni Caccamo, Fabio Celenza, Cosmo, Calibro 35, Cor Veleno con i Tre allegri ragazzi morti, Don Ciccio African Party, Ditonellapiaga, Eugenio in via di Gioia, Francesco Forni, Gaia, Med Free Orkestra con Fabrizio Bosso e Chiara Galiazzo, Melancholia, Ermal Meta, Gianni Morandi, Erica Mou, N.A.I.P., Andrea Pennacchi, Terraross, The Niro, The Zen Circus, Giovanni Truppi, Margherita Vicario, 99 posse.

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Crediti Foto di Copertina: LAPRESSE