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Napoli, donna bruciata viva dal compagno, la bimba di 5 anni chiede aiuto alla coniquilina: “Ti prego salva la mia mamma!”

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Agli inquirenti il compagno della donna ha detto che non era in casa quando si è verificata la tragedia, ma la piccola di 5 anni ha raccontato esattamente il contrario

La tragedia familiare è accaduta lo scorso 10 marzo in un appartamento a Napoli, in vico I Sant’Antonio Abate, nei pressi di via Foria. Anastasiia Bondarenko, 22 anni, originaria dell’Ucraina, che era venuta in Italia in un primo momento tempo fa, per cercare lavoro e poi vi era tornata per scappare dalla guerra, è morta bruciata viva per mano del compagno, Dmytro Trembach di 26 anni.

Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma, anche dalle testimonianze dei vicini di casa, la figlia di 5 anni sarebbe riuscita a scappare dall’abitazione perché si trovava lontana dal rogo, avvenuto in cucina. La madre invece si trovava in bagno sotto la doccia e, quando si è resa conto della situazione, le fiamme si erano già propagate in quella zona dell’appartamento e per lei non c’è stato nulla fare. La bimba avrebbe riferito che l’uomo aveva litigato con la madre e aveva detto alla donna “brutte parole” e in più non l’avrebbe neanche aiutata a fuggire quando le fiamme sono divampate, anzi, è rimasto “indifferente”.

A salvare la piccola è stata la coinquilina, una donna russa che l’ha presa e l’ha portata in salvo mentre lei le urlava: “corri, corri, salva mia mamma”. Dmytro Trembach ha mandato un messaggio al telefono della madre della vittima: “Io ho bruciato Anastasiia. Puoi comprare i fiori per il funerale”.  L’uomo ha smentito la relazione con Anastasiia ed ha anche cercato di sviare le indagini indirizzandole su un connazionale, ma in realtà è stato proprio quel rapporto morboso e l’insana gelosia dell’uomo a parere degli inquirenti a spingerlo ad agire con così tanta crudeltà nei confronti di Anastasiia. Dmytro Trembach è stato rintracciato ad Acerra (Napoli) a bordo di una Fiat 500 e sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

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foto archivio Shutterstock