Attualità
Guerra in Ucraina: sono iniziati i negoziati fra Kiev e Mosca
Sono iniziati, in una località segreta al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia, i colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca, nell’ area del fiume Pripyat. La notizia arriva dalle agenzie russe. Sono diversi i post pubblicati in queste ore sui social, fra cui Twitter, che mostrano il luogo dell’incontro.
⚡️🇷🇺🇧🇾🇺🇦In Belarus, everything is ready to host Russia-Ukraine negotiations. Waiting for delegations to arrive pic.twitter.com/WSnPMyChwg
— Belarus MFA 🇧🇾 (@BelarusMFA) February 28, 2022
Siamo al quinto giorno di guerra in Ucraina, e continuano a susseguirsi esplosioni, incendi e attacchi segnalati su Kiev e Kharkiv, tutti respinti secondo fonti ucraine. Un missile russo – scrivono i media ucraini – è stato lanciato su un condominio, un asilo e un negozio nel centro di Chernihiv. Bombardamenti – ha denunciato la Russia nel Donbass, “fra i peggiori degli ultimi mesi”, con vittime civili e infrastrutture danneggiate”. L’Ucraina chiede il “cessate il fuoco immediato” e il ritiro delle truppe russe. “Le prossime 24 ore saranno cruciali per l’Ucraina”, ha detto il presidente ucraino Zelensky in una conversazione telefonica con il premier britannico Johnson. Ed ha aggiunto di avere avuto anche una conversazione telefonica con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Zelensky ha esortato i soldati russi a deporre le armi.
Intanto l’Europa si stringe sempre più al fianco dell’Ucraina con una nuova raffica di sanzioni dirette a colpire la Russia, ai cui voli chiude anche i cieli. Dall’Italia pieno appoggio alle misure decise da Bruxelles: “L’aggressione dell’Ucraina è un atto barbaro e una minaccia per tutta l’Europa” che “deve reagire con la massima fermezza”, ha detto ieri il premier Mario Draghi. La cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’ Ucraina arriverà già oggi in Consiglio dei Ministri. Nuovi aiuti che andranno ad integrare i contenuti del decreto approvato il 25 febbraio. E sul fronte energia, il governo approverà una norma che, in caso di vera crisi nelle forniture di gas, consenta di usare temporaneamente le centrali a carbone.